«Insegniamo a mangiare le albicocche»

Lo dice Pietro Giacovelli che per le ciliegie prevede la ripresa dei consumi

«Insegniamo a mangiare le albicocche»
“Negli ultimi anni il mercato delle albicocche è stato rivoluzionato. Quando gli spagnoli hanno iniziato a espiantare le vecchie cultivar a favore delle nuove, abbiamo avuto tre-quattro anni di sollievo, ma oggi sono di nuovo padroni del mercato con le varietà francesi. Da parte nostra, possiamo difenderci immettendo sul mercato un prodotto buono e che abbia tenuta”. A parlare è Pietro Giacovelli dell’omonima azienda di Locorotondo, in provincia di Bari, 4.500 tonnellate di albicocche commercializzate ogni anno.

“Dovremmo comunicare meglio il modo d’uso e consumo di questi frutti - continua l’imprenditore pugliese - Soprattutto spiegare al consumatore che, perché possa apprezzarne in pieno il gusto e la dolcezza, dovrebbe tenere le albicocche uno o due giorni fuori dal frigo, dar loro il tempo di maturare. Il problema, infatti, c’è con il ready to eat, che sarebbe buonissimo da mangiare subito ma che, purtroppo, non ha sufficiente tenuta”.



“Noi, ad esempio, facciamo test sul contenuto zuccherino di ogni singola varietà, in modo da individuare il momento giusto per la raccolta - aggiunge - Così, le varietà Pricia e Tsunami, che sono resistenti alla lavorazione, vanno raccolte arancioni, mentre Rubista, che stiamo iniziando a raccogliere in questi giorni, deve avere il tempo di far aumentare il grado Brix, visto il suo tasso di acidità”.



La campagna è iniziata con circa il 40% in meno di primizie, ora però i volumi dovrebbero tornare nella norma e si andrà avanti così fino a settembre, con le produzioni invernali.
Anche le ciliegie sono partite sottotono, a causa di grandinate a macchia di leopardo che hanno, in parte, compromesso i primi stacchi.
“Da qui in avanti dovremmo avere una stagione eccezionale per le ciliegie - spiega Giacovelli - Dopo le piogge, si va via via riducendo il prodotto spaccato a favore di quello sano, che si presenta con elevato grado Brix e molto gustoso. In più, dopo i primi due stacchi, ora i frutti sono anche di calibro più grosso”.



Al momento l’azienda pugliese - che lavora mediamente cinquemila tonnellate di ciliegie l’anno - commercializza la varietà Ferrovia. Come nel caso delle albicocche, il principale mercato di destinazione è il Nord Europa: Germania, Austria e Svizzera ricevono il 70% della produzione, mentre il rimanente 30% resta in Italia. I canali di commercializzazione sono le grandi catene della Gdo, alle quali Giacovelli propone sempre nuove formule di vendita e packaging innovativi.

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