«L'alimentazione vegan premia le verdure surgelate»

La stagionalità come punto di forza. Agrifood: +20% del fatturato nel 2017

«L'alimentazione vegan premia le verdure surgelate»
L'adozione di stili di vita salutari sta spingendo le vendite di vegetali surgelati, in particolare di minestroni e verdure come spinaci, carote, cicorie e bieta a coste.

"I consumatori - spiega Germano Picco, presidente di Agrifood Abruzzo, società commerciale dell'Op Covalpa Abruzzo - hanno cominciato a capire che le verdure surgelate sono l'unica garanzia di poter consumare sempre un prodotto stagionale coltivato a pieno campo, nutriente e altamente sicuro. La tendenza dell'alimentazione vegetariana e vegana ci ha consentito di aumentare del 20% il fatturato tra il 2016 e il 2017. In questi due anni, in particolare, hanno preso piede nuovi prodotti come la verza, le cime di rapa e il cavolo nero".

Agrifood Abruzzo, presente nel settore da più di trent'anni, commercializza i propri prodotti - certificati Ifs (International food standard) - nei canali dell'industria, della distribuzione moderna e della ristorazione. Due delle referenze di punta sono gli spinaci e le biete a costa "Foglia a Foglia" a marchio Passione Verde. "I nostri principali clienti - evidenzia Picco - sono Frosta (La Valle degli Orti), Giovanni Rana, Aia e i gruppi distributivi Esselunga e Selex".



L'intera fase di produzione si realizza nello stabilimento Covalpa di Celano (L'Aquila), nella piana del Fucino. Si tratta di una delle più grandi strutture di surgelazione del Centro e Sud Italia. A Celano, infatti, sono attive sette diverse linee di lavorazione e 14 celle frigorifere, di cui nove a temperatura controllata e cinque a temperatura forzata.



"Attualmente - spiega Gianluca del Corvo, responsabile dello stabilimento - stiamo gestendo spinaci, bietole e carote. Seguiamo in maniera rigorosa i ritmi stagionali delle raccolte nel Fucino, nella Puglia e nelle Marche, riuscendo a produrre ogni anno circa 27mila tonnellate di materie prime surgelate".

Per assecondare l'incremento della domanda, la Covalpa ha introdotto a novembre 2017 una nuova linea di lavorazione dedicata allo spinacio. "I prodotti - conclude Del Corvo - sono scaricati direttamente dall'autotreno in un bunker di alimentazione lungo 18 metri. Un dissabbiatore, poi, elimina corpi estranei come sassi, plastiche e terra. Il prodotto prosegue il suo percorso nella selezionatrice ottica Tomra 5Sb Series (nella foto sottostante, ndr) per poi entrare nel tunnel di surgelazione (-35°C) per circa 40 minuti".



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