Fatto il Parlamento, politiche agricole al palo

Consultazioni per la nascita del nuovo Governo solo dal 3 aprile

Fatto il Parlamento, politiche agricole al palo
La formazione del nuovo Governo - a leggere la cronaca politica di questi giorni - richiederà ancora tempo. Sabato, dopo la nomina dei presidenti di Camera e Senato (Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati), al Quirinale è emerso che le consultazioni per il nuovo esecutivo partiranno solo dal 3 aprile. Con calma.

Nel frattempo, però, il nostro settore si trova a dover fare fronte a vecchi e nuovi impegni, in primis la riforma della Pac, ma anche, in ambito nazionale, il via libera alla strategia di filiera per l’ortofrutta (e relativo Tavolo), fino al testo unico del biologico, rimasto in sospeso.

Anche se conforta l’interim del premier uscente Paolo Gentiloni “per il disbrigo degli affari correnti” e la presenza di dirigenti attenti, al dicastero di via XX Settembre servirà al più presto una guida.
Alessandra Pesce, ricercatrice di lungo corso al Crea e capo della segreteria tecnica dell’ex viceministro Andrea Olivero (non rieletto in Parlamento), è già stata indicata prima del 4 marzo dal MoVimento 5 Stelle come possibile ministra.
Ma anche la Lega Nord potrebbe reclamare le proprie candidature. Tra queste, il partito di Salvini potrebbe estrarre dal cilindro il nome di Giancarlo Giorgetti, non estraneo a battaglie a sostegno degli agricoltori.
E un terzo nome potrebbe venire da Forza Italia o, ancora, da Pd visto che chi ha vinto le elezioni non esclude un coinvolgimento di tutti gli schieramenti.

Una cosa è certa: se il nuovo ministro fosse - uomo o donna - persona competente ed esperta in politiche agricole, alimentari e forestali sarebbe (quasi) una novità e utile a tutti.

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