Limoni di Sorrento Igp, la produzione è salva

Vinaccia (Consorzio di tutela): «Temiamo un possibile Burian bis»

Limoni di Sorrento Igp, la produzione è salva
Anche nella Penisola Sorrentina e nell'isola di Capri, a fine febbraio, si è vista la neve. La maggior parte della produzione dei pregiati limoni di Sorrento Igp, per fortuna, è salva. Ma si teme il fatidico Burian bis, che potrebbe arrivare sull'Italia tra una settimana.

"All'interno dell'areale del Limone di Sorrento Igp - spiega Mariano Vinaccia, presidente del Consorzio di tutela e della cooperativa Solagri - si registrano un po' di danni solo nei limoneti delle zone collinari più alte ed esposte. Per fortuna, dopo la nevicata è spuntato il sole che, insieme al vento, ha favorito lo scioglimento della coltre bianca. Con l'aumento delle temperature, quindi, le foglie si sono asciugate in poche ore e non abbiamo subito gelate".

"Questa volta ci siamo salvati - sottolinea Vinaccia - Speriamo ora che non arrivi una nuova ondata di freddo nelle prossime settimane: potrebbe compromettere la produzione, dal momento che le nuove foglie delle piante stanno cominciando ad avere i fiorellini".

"La nostra produzione annua di limoni Igp è compresa tra 13 e 15mila quintali, di cui un 30-40% viene destinato ad aziende che producono limoncello. Per quanto riguarda il fresco, lavoriamo con Esselunga e Ortofin".

Vinaccia, nei giorni scorsi, ha ricevuto la visita nella sede di Solagri, a Sant'Agnello (Napoli), di una delegazione dell'Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia, costituita dal ministro plenipotenziario, Marcelo Fabian Gilardoni e dal segretario Cecilia Ines Castillo.



"Gilardoni - ha commentato Vinaccia - è rimasto molto colpito dalla strategia che portiamo avanti dal 2000, anno in cui il Limone di Sorrento è diventato il primo limone Igp d'Europa. Il nostro disciplinare è tuttora innovativo poiché coinvolge sia il comparto del fresco sia quello del trasformato. Anche i trasformatori, infatti, devono operare nell'area di produzione dell'Igp e utilizzare esclusivamente il prodotto certificato. In questo modo, tuteliamo a 360 gradi la filiera e difendiamo il nostro paesaggio agricolo".

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