Consumi in calo, ecco i responsabili

I trend d'apertura del 2018 e l'analisi di Tulli (Ce.Di. Marche-Selex)

Consumi in calo, ecco i responsabili
Più che indiziati dei veri e propri colpevoli. A gennaio la debacle dell'ortofrutta in Gdo ha il volto degli agrumi (-13% arance e -16% clementine e mandarini), delle mele (-18%) e delle banane (-8%). Questi prodotti, insieme, incidono per quasi il 40% dei volumi venduti di frutta e verdura di prima gamma, e tali trend sono già un primo chiaro segnale di cosa sia andato storto. Questo è quanto si ricava dall'approfondimento del Monitor Ortofrutta, in collaborazione con IRI (leader mondiale nelle informazioni di mercato per il Largo Consumo, il Retail e lo Shopper), per i supermercati e ipermercati della Penisola.

Per avere un riscontro diretto da chi tutti i giorni è sul campo - pardon, sul reparto - abbiamo chiesto un parere sulle performance del primo mese dell'anno (clicca per leggere «Tutti i numeri del gennaio nero dell'ortofrutta») a Emanuele Tulli (nella foto), responsabile acquisti ortofrutta Ce.Di. Marche (Gruppo Selex).



"I nostri numeri, fortunatamente, sono meno drastici, ma parliamo di un'area specifica e circoscritta per oltre il 90% della rete vendita nelle Marche e il resto dei negozi in Abruzzo. I trend a volume, come accennato, sono meno pesanti rispetto al totale mercato e in ogni caso è bene considerare il mese di gennaio 2017 come un'anomalia perché, in controtendenza con il mercato, avevamo avuto un'importante crescita anche a volume. Ragion per cui i conti li facciamo su gennaio 2016 ed in questo caso la crescita è buona".



Dall'analisi del Monitor Ortofrutta sui primi dieci prodotti del mese emerge chiaramente come i primi quattro prodotti del mese (arance, clementine e mandarini, mele e banane) siano i principali fautori delle performance in flessione, pesando per quasi il 40% dei volumi (IV-V gamma esclusa) e mostrando trend in decremento in doppia cifra a volume, a parte le banane. Su questa lettura Tulli si ritrova parzialmente in linea: «Abbiamo avuto una flessione complessiva della frutta a volume, anche se inferiore rispetto al mercato, con una tenuta a valore. Confermo la situazione critica per clementine e mandarini, che nel periodo in considerazione hanno perso diversi punti a valore e a volume. Per le arance rileviamo una tenuta dei consumi ed un calo dei valori. Situazione opposta per le mele in cui si rileva una perdita a volume e un buon risultato a valore, derivante principalmente dalla mancanza di prodotto».

Ma quali sono i fattori che hanno determinato il gennaio nero dell'ortofrutta in Gdo? "La contrazione in senso generale per le vendite totale negozio ha di sicuro contribuito - risponde Tulli - come anche il buon dicembre. Pure il caso eco-shopper ha avuto senza meno un'influenza, ma è molto difficile scorporarne l'effetto e circoscriverlo, soprattutto per le scelte fatte dal punto di vista dell'offerta da Ce.Di. Marche, più focalizzata sul confezionato in quel periodo".

Per avere un'inversione di tendenza, però, servirà ancora aspettare. "A febbraio i numeri sono stati positivi, soprattutto se letti in volume, ed in miglioramento rispetto a gennaio", conclude Tulli. Confidiamo che il miglioramento sia trasversale alla Penisola, cosa che valuteremo con i dati di febbraio proposti come sempre nella rubrica Ortofrutta in Cifre.

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