Ecco l'orto marziano, si coltivano cavoli rossi e radicchi

HortExtreme parla italiano e punta sulle microverdure: foto e video

Ecco l'orto marziano, si coltivano cavoli rossi e radicchi
Per le future missioni su Marte serve cibo. Cibo fresco, come gli ortaggi che saranno coltivati nell'orto "marziano", un progetto che parla italiano. Nella missione internazionale Amadee-18 - che vedrà cinque astronauti impegnati per quattro settimane a febbraio in Oman a preparare future missioni sul pianeta rosso - ci sarà spazio anche per l'esperimento di biologia delle piante HortExtreme, realizzato da Asi, Enea e Università di Milano.



L'orto consiste in un sistema a contenimento di quattro metri quadri dove vengono coltivate quattro specie di microverdure, tra cui il cavolo rosso e il radicchio, appositamente selezionate perché completano il loro ciclo vitale in circa 15 giorni e garantiscono un corretto apporto nutrizionale ai membri dell’equipaggio “marziano”, all’insegna di un’alimentazione di alta qualità grazie a un sistema di coltivazione fuori suolo con riciclo dell’acqua (sistema idroponico) e senza l’uso di pesticidi e agrofarmaci.



Il prototipo di “orto marziano” è stato ufficialmente consegnato all’Austrian Space Forum (OeWF), coordinatore della missione Amadee-18, alla quale collaborano l’Organizzazione Astronomica dell’Oman ed altre organizzazioni internazionali di ricerca nel campo dell’ingegneria aerospaziale e dell’esplorazione spaziale umana. Il prossimo 15 gennaio verrà spedito da Innsbruck al campo base allestito in Oman: qui nelle mani dell’astronauta Claudia Kobald, il primo febbraio inizierà la sua missione di simulazione dell’esplorazione umana di Marte.



“Si tratta di temi cruciali per le missioni finalizzate all’esplorazione umana e con un enorme potenziale di trasferimento a terra delle conoscenze per la risoluzione di problematiche quali la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica”, ha sottolineato Gabriele Mascetti, responsabile dell’Unità volo umano e microgravità dell’Agenzia spaziale italiana (Asi). “Questo nostro impegno nel settore di ricerca sui sistemi biorigenerativi di supporto alla vita ci fornirà informazioni utili nel nostro percorso verso la realizzazione di missioni di esplorazione umana sul pianeta Marte. L’accordo con l’Austrian Space Forum si è potuto avviare grazie alla collaborazione e al supporto della Italian Mars Society”.



“Il sistema di coltivazione idroponica che abbiamo messo a punto è del tipo per allagamento, in cui è presente un grande vassoio con un substrato inerte posto in modo che le piante possano ricevere luce e nutrimento a intervalli regolari modulati da sensori ad hoc che lavorano in tempo reale - sottolinea Eugenio Benvenuto, responsabile Laboratorio biotecnologie dell’Enea - Grazie all’ausilio di strumentazione all’avanguardia e di microcamere puntate sulle piante per tutto il periodo di missione, sia gli astronauti che tecnici e ricercatori dal nostro laboratorio in Casaccia, potranno monitorare quotidianamente consumi energetici e parametri di fisiologia vegetale dell’orto marziano, con l’obiettivo di dimostrare la produttività dell’ecosistema nelle condizioni estreme previste nella missione di simulazione. Un progetto che può aprire nuovi orizzonti applicativi per un’alimentazione che abbina alta qualità e alta resa”.

Copyright 2017 Italiafruit News