L'Italia all'Anuga, ortofrutta a ranghi ridotti

Pochi espositori del settore alla fiera del food in corso a Colonia, ieri grande affluenza

L'Italia all'Anuga, ortofrutta a ranghi ridotti
Poco più di 950 aziende italiane stanno esponendo i loro prodotti e servizi all'Anuga, una delle più importanti fiera internazionali del settore dell'agroalimentare e delle bevande - al pari del Sial di Parigi - che si chiuderà domani a Colonia, in Germania. Un Paese che rappresenta il primo mercato di sbocco per i prodotti agroalimentari italiani con un valore all'esportazione di oltre 6 miliardi di euro, di cui circa 1,5 miliardi realizzati con le spedizioni di frutti e verdure.

Un po' come la fiera ortofrutticola tedesca Fruit Logistica, l'Anuga, che si tiene a cadenza biennale, è a tutti gli effetti una piattaforma commerciale globale (l'edizione 2015 ha registrato la presenza di circa 160mila visitatori professionali da 192 Paesi) che richiama l'attenzione delle più maggiori catene distributive di Germania, Europa e oltreoceano. Un luogo per entrare in contatto e fare affari con le oltre 7.700 aziende e organizzazioni (provenienti da più di 100 Paesi) che espongono in questa edizione.

La manifestazione, iniziata sabato, propone dieci diversi saloni tematici disposti su 11 padiglioni (ognuno su tre piani), per un totale di 284mila metri quadrati di superficie espositiva lorda. Nella giornata inaugurale l'affluenza è stata talmente elevata da causare file di tre ore all'ingresso della fiera.

Una parte delle aziende tricolori ha acquistato uno stand nella collettiva italiana, coordinata dall'Agenzia Ice e posizionata nella Halle 11.2, su un area di circa 3mila metri quadrati. Qui, l'Italia sta organizzando ogni giorno delle attività di cooking show per valorizzare i propri prodotti agroalimentari: le ricette proposte sono riportate - tradotte in lingua inglese e tedesca - in un ricettario che, oltre ad essere distribuito in fiera, sarà inviato a 2.500 operatori tedeschi.

Per il settore italiano dell'ortofrutta e del fresh convenience food, si contano soltanto una dozzina di espositori di primo piano, tra cui Amío, brand di legumi e cereali del gruppo veneto Ilta Alimentare: "Oggi (ieri per chi legge, ndr) è stata la giornata più importante quanto a visitatori, più di sabato e domenica - dichiara il direttore commerciale Fabrizio Cantoni - Abbiamo ricevuto la visita dei rappresentanti di diverse catene internazionali e distributori da tutto il mondo. Il progetto Amío Bio piace molto, stiamo ottenendo molti apprezzamenti; c'è grande interesse perché è un prodotto italiano, per il progetto di tracciabilità e per il pack moderno. Siamo contenti: è un ulteriore passo per far conoscere il nostro brand sul mercato internazionale". 

Tra gli altri espositori nazionali si possono segnalare l'Aureli Mario, azienda attiva nella produzione e nella lavorazione di carote e verdure, la Domenico De Lucia che produce frutta secca ed essiccata, prodotti di prima gamma e precotti di V gamma, la società di lavorazione e commercializzazione di frutta Fructus Meran e l'Ortogel, che offre invece succhi a base di agrumi.

Alla fiera si possono inoltre trovare le mele a spicchi di IV gamma, i succhi e le polpe di Vog Products; le creme, le passate e zuppe di Naturello; la frutta secca di Noberasco; le polpe di frutta e la gastronomia vegetale di Natura Nuova; le conserve di ortaggi e i piatti pronti di F.lli Saclà; le olive da tavola di Ficacci e gli ortaggi della cooperativa Ortofrutticola d'Albenga. L'ente di certificazione Ccpb, infine, sta rappresentando il mercato del biologico italiano.

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