Patate, la filiera fa pressing alla Camera

Il settore è in attesa di tre milioni di euro previsti dalla Commissione Agricoltura

Patate, la filiera fa pressing alla Camera
A fine marzo la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha approvato la risoluzione conclusiva di dibattito che impegnava il Governo ad attuare una serie di interventi per il settore pataticolo. Trascorsi più di tre mesi, il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura, ha presentato un’interrogazione parlamentare indirizzata al ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, per conoscerne gli sviluppi. 

“È dal 2012 che gli agricoltori sono ingannati con un piano nazionale per il settore pataticolo mai attuato – dichiara L’Abbate – Ci sembra doveroso, dunque, che siano date loro risposte sul relativo finanziamento di circa tre milioni di euro previsto per le azioni del piano, sulle iniziative che il Governo ha assunto per rafforzare i rapporti di filiera attraverso il riconoscimento di Aop, Associazioni di organizzazioni di produttori nazionali, e su quali ulteriori misure il ministro Martina ha messo in campo in relazione agli altri impegni contenuti nella risoluzione approvata alla Camera”.

“Infine – conclude il deputato pugliese – abbiamo chiesto se siano giunte al Mipaaf richieste per la costituzione di una Commissione unica nazionale (Cun) per il settore, come previsto dalla legge 91/2015”.
 
Numerosi gli impegni presi dal Governo con la risoluzione approvata a marzo. Dalla lotta alle principali problematiche fitosanitarie e alle fisiopatie, allo sviluppo di uno specifico progetto di miglioramento genetico; dall’attivazione di programmi colturali dedicati alla produzione di tubero-seme nazionale, all’adozione da parte degli operatori di innovazioni tecnologiche in grado di aumentare le rese, la redditività e la sostenibilità di una produzione di altissima qualità; dall’adozione di azioni specifiche per la tracciabilità dell’origine delle patate con l’impiego della tecnica degli isotopi, all’avvio di un programma di informazione al consumatore in materia di sicurezza alimentare, fino al rinnovo della convenzione con l’Osservatorio economico della patata e allo sviluppo di progetti di ricerca per l’individuazione degli itinerari tecnici più adatti e delle varietà più appropriate alla coltivazione della patata con metodo biologico.

Rilevanti i numeri del comparto: più di 50mila coltivatori, oltre 55mila ettari di superficie investita, per una Produzione lorda vendibile di quasi 800 milioni di euro per le patate da consumo e circa 100 milioni per quelle da industria.