Frutta estiva, Minguzzi: mercato e consumi stagnanti

Frutta estiva, Minguzzi: mercato e consumi stagnanti
La campagna della frutta estiva è partita con forti difficoltà di mercato. E' il commento di Giancarlo Minguzzi, presidente di Fruitimprese Emilia Romagna e della Op Minguzzi di Alfonsine (Ravenna).

"Il caldo precoce e le quantità superiori - dice Minguzzi - allo scorso anno di albicocche, pesche e nettarine provenienti da Spagna e Sud Italia hanno preso in contropiede la Gdo europea che aveva gli scaffali pieni di altri articoli. Con le albicocche poi la Gdo ha dovuto iniziare con varietà dal Sud Italia quali Ninfa e Tyrinthos di scarsa qualità che hanno bloccato il consumo. Quindi varietà ottime che si stanno raccogliendo ora quali Bora, Mediabel, Kioto e Lady cot subiscono le conseguenze di un inizio di stagione sbagliato".

"Con le pesche e le nettarine - prosegue Minguzzi - si è incominciato con buona qualità organolettica, ma di scarsa pezzatura, per cui i prezzi si sono stabilizzati in basso. Fino a metà giugno si è sentita la pressione del prodotto spagnolo, con volumi superiori allo scorso anno del 30%. Da questa impasse potrebbe uscirne illeso il prodotto del centro e nord Italia, con l'arrivo del mese di luglio, quando la pressione dal Sud Italia e dalla Spagna si sarà allentata. Al momento i prezzi alla produzione sono assestati a 30-40 centesimi il chilo per le pesche e a 45-50 centesimi il chilo per le albicocche".

"Continuano intanto le buone performance di meloni e cocomeri grazie ad una scarsa offerta e a una buona richiesta in tutto il Nord Europa. Diversamente il mercato delle ciliegie sta soffrendo causa una concentrazione di raccolto, fatte salve alcune buone varietà nella zona tipica di Vignola".

"Come altri anni è capitato, la sovrapposizione produttiva tra Spagna e Italia ha giocato un brutto scherzo alle quotazioni delle nostre drupacee in avvio di stagione, cui si è aggiunta la presenza sul mercato di prodotto non sempre all'altezza delle attese di qualità e gusto dei consumatori. Con l'arrivo del caldo e l'entrata sul mercato delle produzioni del Nord, dovrebbero riprendersi sia i consumi che le quotazioni".

"La frutta estiva è esposta ogni anno alle variabili del clima e della competizione commerciale tra i paesi produttori del mediterraneo. L'Italia deve poi fare i conti col continuo calo dei consumi che, assieme a quotazioni al di sotto dei costi di produzione, rappresenta una miscela micidiale che mette a rischio il futuro di un comparto in cui l'Italia era leader in Europa. Sia per pesche e nettarine che per le albicocche - un frutto sempre più apprezzato per la facilità con cui lo si può mangiare - vale un solo criterio: qualità innanzitutto. Bisogna abbandonare le varietà produttive ma di scarsa qualità e puntare invece sulle tipologie più gustose. Solo proponendo frutta buona si può sperare di invertire il trend del calo dei consumi e di tornare a  conquistare il consumatore".

Fonte: Fruitimprese Emilia-Romagna