Ser.mac, hi-tech per frutti «senza macchia»

L'azienda cesenate ha lanciato a Berlino «HDiA», il sistema che fissa la qualità esterna

Ser.mac, hi-tech per frutti «senza macchia»
Era nell’aria da quando, a Macfrut dell’anno scorso, Ser.mac ha portato il sistema di visione per la selezione del Kiwi Berry con un nuovo software interamente sviluppato al proprio interno. La scorsa settimana, però, il nuovo sistema, che permette di analizzare la qualità esterna dei frutti, è stato presentato ufficialmente a Berlino durante Fruit Logistica.

“Si chiama HDiA (High definition innovative agrovision) ed è interamente sviluppato e brevettato da Ser.mac – spiega a Italiafruit News l’amministratore delegato, Stefano Crociani - Parliamo di una tecnologia completamente innovativa, che propone una nuova metodologia di indagine per il controllo superficiale in linea dei prodotti ortofrutticoli. Otre a garantire prestazioni superiori, il nuovo sistema permette di analizzare il frutto in alta definizione nella sua completezza per cogliere anche le minime difformità rispetto al modello standard, riducendo sprechi e tempi macchina dei sistemi di visione attualmente esistenti”.

Il cuore del sistema è una complessa rete neurale in grado di "vedere" meglio dell’occhio umano, costantemente e senza cali di resa, individuando le zone di interesse in immagini digitali di materiale organico.

“Riconosce - prosegue Crociani – quello che non è il frutto ideale. Individua, quindi, i difetti del frutto, ne determina il calibro e identifica il colore. In sostanza, HDiA permette di riconoscere a 360 gradi i difetti, anche minimi, della superficie esterna, in modo da esaltare le qualità dei prodotti freschi. Non è quindi necessario catalogare i difetti, perché sono prontamente individuati durante il passaggio dei prodotti”.

Il tutto ha ovviamente ricadute sul mantenimento degli standard qualitativi. “Intercettando le imperfezioni che possono compromettere l’intero carico – dice l’Ad dall’azienda cesenate – HDiA eleva la qualità dei frutti, in particolare delle partite destinate all’export”.

Oltre che per i baby kiwi, la nuova elettronica è funzionante in impianti per la selezione di kiwi, susine, ciliegie, mirtilli, agrumi, ma il software sarà adattato anche ad altri frutti. “Sui kiwi è in grado di rilevare, e contare, le macchie causate della cocciniglia, mentre sulle susine vede con precisione la superficie danneggiata dalla ruggine. Danni che i sistemi precedenti non distinguevano. Non basta – conclude Crociani - stiamo anche lavorando su un software che sia altrettanto innovativo per la definizione della qualità interna dei frutti”.

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