Agrion: lotta alla Drosophila e nuove fragole

All'incontro organizzato dal Centro piemontese i risultati della ricerca e sperimentazione

Agrion: lotta alla Drosophila e nuove fragole
“Per me la Drosophila suzukii è una sorta di spada di Damocle che pende su piccoli frutti e fragole piemontesi. Quest’anno è andata bene ma, a seconda dell’andamento climatico, negli anni l’insetto ha alternato stagioni con bassa pressione ad altre, come il 2014, nelle quali i danni sono stati ingenti su lamponi, more, mirtilli, ribes e così via”. Così Cristiano Carli, responsabile del Centro sperimentale per l’Orticoltura di Agrion, all’incontro tecnico del 7 dicembre a Boves (Cuneo).

Il controllo dell’insetto, che è arrivato dall’Asia orientale nel 2010, è complicato dalle caratteristiche del suo ciclo riproduttivo e dalle sue abitudini, influenzate proprio dal clima. E l’impiego di insetticidi, anche biologici, non è efficace e tanto meno risolutivo.
Nell’incontro di venerdì sono stati presentati i risultati del monitoraggio realizzati nell’ambito del Progetto DroSuz, finanziato dalla Regione Piemonte, e dell’applicazione delle reti antinsetto nel biennio 2015/16.

“Il contenimento – ha spiegato Carli a Italiafruit News – si basa su gestione degli impianti, sfalcio dell’erba, raccolte frequenti, aumento dei sesti di impianto, diminuzione dei polloni nel caso dei lamponi; tutti interventi che aiutano in situazioni meno critiche. Nel caso di mirtilli tardivi in areali tardivi o di lamponi rifiorenti in aree svantaggiate, la soluzione migliore è rappresentata dalle reti antinsetto. E diverse prove su lampone e mirtillo anche con reti a maglia larga, sopra il millimetro quadrato, hanno dato buoni risultati”.

Presentati anche i risultati ottenuti della prova di difesa attiva con l’utilizzo del limitatore naturale Trichopria drosophilae che però non ha dato i risultati sperati, e cioè nessuna riduzione dell’infestazione di Drosophila in Piemonte. Si dovranno fare ulteriori verifiche ma è sempre più chiaro che bisognerà integrare i vari strumenti a disposizione, dalla difesa agronomica, alla cattura massale, alla copertura con le reti e così di seguito.

Nella parte dedicata all’aggiornamento varietale delle fragole, Roberto Giordano ha riferito sulla valutazione delle nuove selezioni condotta in Piemonte da Agrion al Centro sperimentale per la Fragola e Piccoli Frutti di Boves, nell’ambito del Progetto Mipaaf/Regioni "Liste varietali dei fruttiferi". La ricerca in corso punta a individuare varietà che catturino l’attenzione del consumatore: più dolci e aromatiche, in grado se non di sostituire completamente, almeno di rendersi complementari a Portola, la varietà di riferimento che, grazie alla adattabilità alle condizioni pedoclimatiche piemontesi, rappresenta più della metà delle superfici totali (150 ettari nel 2016).

Le fragole rifiorenti, grazie alla scalarità della raccolta, consentono di programmare un’offerta costante di frutti locali. Tra le varietà che hanno risposto positivamente, in un’ottica di inserimento in determinati contesti commerciali, di mercati di vicinanza e in alternativa a vecchie cultivar ci sono Verity (che dopo due anni di osservazione è valutata in modo positivo anche se leggermente meno produttiva di Portola), Cabrillo, Furore e Altesse e anche due promettenti selezioni di Civ e Geoplant.

Copyright 2016 Italiafruit News