Zucchine siciliane piegate dal New Delhi

Il punto di Candiano su una campagna ormai compromessa dal virus

Zucchine siciliane piegate dal New Delhi
“Non si tratta di creare allarmismi a livello commerciale, ma è giusto far capire che c’è un problema e che la stagione delle zucchine è compromessa”. Va dritto al dunque Sebastiano Candiano, responsabile commerciale dell’omonima azienda orticola di Ispica (Ragusa). Insieme a Walter Benelli, direttore commerciale dell’Agricola Don Camillo, di Brescello (Reggio Emilia), Candiano è da qualche anno anche alla guida dell’azienda Peppone di Rosolini (Siracusa).

“Il virus New Delhi – spiega l’imprenditore siciliano - sta mettendo a dura prova i produttori. Da piccoli, isolati focolai, infatti, ora la virosi si è propagata a macchia d’olio ed è presente su interi lotti”.

Probabilmente il clima quasi estivo che si è protratto fino a pochi giorni fa ha permesso agli insetti vettori del virus di lavorare molto più intensamente. “Molti trapianti di agosto – continua Candiano – non hanno nemmeno terminato il ciclo produttivo. Abbiamo raccolto per una decina di giorni, poi abbiamo dovuto estirpare tutto”.



Ora, chi ha forza economica sta programmando nuovi trapianti per coprire la mancata produzione. “Ma – osserva Candiano - è sicuramente una soluzione che lascerà un vuoto produttivo a dicembre e, con buona probabilità, comprometterà la stagione estiva posticipandola di almeno un mese. Sperando che l’abbassamento delle temperature degli ultimi giorni produca qualche effetto positivo”.

L’azienda siciliana sta applicando accurati accorgimenti in fase di raccolta per non diffondere il virus e infettare le piante sane. “Si tratta però di accorgimenti per gestire un male che oggi sembra incurabile - conclude Candiano - Stimiamo che solo in Sicilia ci sia tra il 25 e il 35% di produzione infetta”.

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