Le Iene e il falso bio a km zero, prosciolto il produttore

Il servizio era andato in onda due anni fa. Per il Gip di Verona il reato non sussiste

Le Iene e il falso bio a km zero, prosciolto il produttore
"Il reato non sussiste": questa la conclusione del giudice all'accusa di frode in commercio nei confronti dell'azienda agricola veronese che, due anni fa, era stata smascherata mentre vendeva falsi finocchi biologici all'interno del mercato a km zero di Borgo Venezia.

Il caso era salito agli onori della cronaca nazionale in seguito a un servizio-denuncia realizzato da Le Iene andato in onda su Italia Uno nel novembre 2014 (clicca qui per consultare la nostra notizia). Da lì era partita l'inchiesta della procura di Verona.

Ora, però, a distanza di quasi due anni, il titolare dell'azienda è stato prosciolto. Il giudice per le indagini preliminari (Gip) del tribunale scaligero, infatti, ha stabilito che "il reato ascritto al prevenuto non sussiste", poiché le analisi di laboratorio sono "inutilizzabili perché eseguite da un organismo non pubblico senza il rispetto delle procedure e del contraddittorio". Non sono emerse irregolarità neppure dal successivo controllo dei Nas nell'azienda agricola.

"Siamo stati massacrati, senza poterci difendere... Ci hanno infangato", commenta il produttore agricolo, intervistato da L'Arena, parlando del noto programma televisivo. A causa dell'enfasi mediatica generata dal servizio, l'azienda agricola avrebbe perso in poco tempo la maggior parte dei suoi clienti e sarebbe stata costretta a fare affidamento solo sui risparmi familiari dei titolari: "Spero che in tanti tornino a fidarsi di noi - sottolinea l'agricoltore - Dopo la sentenza di assoluzione, siamo la parte lesa: chi ci risarcisce per quello che è successo?". La storia, dunque, non sembra destinata a finire qui.

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