A Grosseto una super serra da 12 milioni di euro

Dalla start-up Sfera pomodori, lattughe e fragole per la Gdo. Con un marchio: WaterFood

A Grosseto una super serra da 12 milioni di euro
A Grosseto si sta lavorando per realizzare una super serra per la coltivazione idroponica di pomodori, lattughe e fragole. Super per le dimensioni (13 ettari), l'investimento (12 milioni di euro) e le peculiarità del progetto (i prodotti saranno commercializzati nella Gdo con un nuovo marchio).

A realizzare tutto questo sarà una start-up, Sfera, nata all'interno dell'incubatore d'impresa BeeCo Farm. A tirare le file delle due realtà è Luigi Galimberti, imprenditore toscano che, in questa sfida, vuole portare in agricoltura innovazione non solo di prodotto, ma anche commerciale, finanziaria e di marketing.



L'idea, come racconta Galimberti a Italiafruit News, sboccia nel 2011 davanti alla tivù. Nel piccolo schermo una puntata di SuperQuark, con Piero Angela che illustra il funzionamento delle serre olandesi e la capacità dei Paesi Bassi di esportare pomodori in mezzo mondo, Italia inclusa. “Quel servizio è stato illuminante, spiegava come si potesse innovare anche in settori tradizionali, come quello agricolo. Nel nostro Paese abbiamo ravvisato un certo tipo di ritardo e da qui è partita la sfida. Prima abbiamo eseguito un'indagine di mercato, poi sono state prese in considerazione le tecnologie per progettare la nostra serra. Ci occupiamo di innovazione incrementale, stiamo cercando di migliorare ogni componente per poi ottenere e mantenere un vantaggio competitivo. Ma ciò che è veramente innovativo è l'applicazione delle migliori tecniche di management a questo progetto. Cosa insolita in agricoltura, dove ho visto troppe imprese concentrate sulla produzione, che poi tralasciano altri aspetti. Sfera si compone di 11 aree di lavoro, una è la produzione di pomodori, poi ci sono comunicazione, finanza, commerciale, marketing... Cerco di vedere l'azienda nella sua interezza”.



Galimberti ha già preso contatto con la Gdo e prevede di commercializzare i prodotti coltivati in serra con un marchio: WaterFood. Il progetto, secondo quanto riferisce l'imprenditore, sarà cantierabile per la fine di ottobre e a febbraio, con la prima porzione di serra completata, si potranno mettere a dimora le prime piantine. La tecnologia idroponica permette di avere un basso impatto ambientale e alte rese; non si utilizzeranno prodotti chimici e la serra sarà riscaldata da un impianto a biomassa.
La serra sorgerà su un'area marginale di Grosseto e quando il progetto sarà a regime darà lavoro a 90 persone. Elementi che hanno convinto un fondo di investimento specializzato nell'impact investing: Oltre Venture.

“La riduzione dei suoli agricoli a causa del cambiamento climatico e dell’agricoltura intensiva, ed il contemporaneo aumento dei consumi di prodotti ortofrutticoli richiede soluzioni immediate per supportare la domanda senza danneggiare biodiversità ed ecosistemi – spiega Oltre Venture - L’obiettivo di Sfera è rispondere a queste sfide ambientali e di mercato attraverso la costruzione di serre di grandi dimensioni altamente tecnologiche per la produzione e la commercializzazione di ortaggi coltivati con metodi idroponici". 

“Nei prossimi cinque anni – conclude Galimberti – prevediamo la quotazione in Borsa e la realizzazione di altri cinque impianti di proprietà. Avremo un ciclo produttivo altamente efficiente e saremo nella condizione di non scaricare sul consumatore finale inefficienze di progetto. Potremo andare da un imprenditore che vuole investire e proporgli la migliore soluzione tecnologica ed esperienziale e farlo entrare nel network WaterFood, fornendo anche la soluzione finanziaria e gli accordi con la Gdo che avremo istituzionalizzato”.

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