La seta? Allunga la vita alla frutta

I risultati dello studio di un ricercatore italiano negli Stati Uniti

La seta? Allunga la vita alla frutta
Da oggi, per conservare la frutta più a lungo, basterà immergerla nella seta liquida. Lo ha scoperto l'italiano Fiorenzo Omenetto, docente di ingegneria biomedica alla Tufts University di Medford, negli Stati Uniti, che da anni studia le proprietà della seta e le sue potenziali applicazioni.

La seta, infatti, è dotata di una struttura cristallina unica, che la rende uno dei materiali più resistenti in natura: è composta in gran parte da fibroina, una proteina insolubile, biocompatibile e biodegradabile, che ha la capacità di stabilizzare e proteggere gli altri materiali con cui entra a contatto. Omenetto e il suo team hanno dunque pensato di usarla come una sorta di "scudo protettivo" per la conservazione della frutta.

Nelle loro ricerche, pubblicate su Scientific Reports e riprese dall'agenzia Ansa, hanno immerso le fragole appena raccolte in una soluzione contenente fibroina: in questo modo sulla buccia si è depositata una sottilissima pellicola trasparente, inodore e biocompatibile. I frutti sono stati poi trattati con vapore acqueo sotto vuoto per rinforzare il rivestimento, spesso dai 27 ai 35 millesimi di millimetro. Una volta realizzato questo "abito di seta", i frutti sono stati lasciati a temperatura ambiente insieme ad altre fragole non trattate.

Dopo una settimana le fragole ricoperte di seta erano ancora turgide e succose, mentre le altre erano disidratate e scolorite. Lo stesso esperimento è stato anche ripetuto con le banane, consentendo di rallentarne la maturazione. Le analisi dimostrano che il rivestimento di seta protegge la frutta rendendola meno permeabile all'ossigeno e all'anidride carbonica: i ricercatori garantiscono che non ha alterato la consistenza dei frutti, mentre l'effetto sul gusto è ancora da valutare.

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