Risonanza magnetica al gusto di mirtillo

L'Azienda ospedaliera di Reggio Emilia utilizza il succo come liquido di contrasto negli esami

Risonanza magnetica al gusto di mirtillo
Succhi di frutta utilizzati come liquido di contrasto in alcuni esami diagnostici. La letteratura scientifica già da anni parla di questa pratica che oggi viene adottata anche in alcuni ospedali italiani. E' il caso dell'Azienda ospedaliera di Reggio Emilia che, proprio dal 2016, ha implementato l'utilizzo di succo di mirtillo come liquido di contrasto per esempio nelle risonanze del tratto gastroenterico e nelle angiorisonanze della colecisti.

Il succo di mirtillo, quindi, sostituisce medicinali di sintesi chimica, prodotti che contengono ferro e il cui sapore non è molto gradevole.

“Il succo di mirtillo puro, così come quello di ananas – spiega a Italiafruit News Federica Gradellini, direttore della Struttura complessa di Farmacia dell'Azienda Ospedaliera Irccs di Reggio Emilia – viene utilizzato per la naturale presenza di sostanze paramagnetiche, come metalli sottoforma di oligoelementi, che hanno un effetto paramagnetico comparabile a quello dei mezzi di contrasto di sintesi. Medicinali che non hanno certo la palatabilità di un succo di frutta”.

Utilizzando succhi di frutta, come quello di mirtillo, si evita al paziente l'assunzione di un medicinale, gli si fornisce un prodotto dal buon sapore, generalmente tollerabile e senza effetti collaterali. Infine per la sanità pubblica c'è anche un risparmio economico.

L'Azienda ospedaliera di Reggio Emilia prevede di acquistare circa 70 litri di succo di mirtillo l'anno da utilizzare negli esami diagnostici.

Maicol Mercuriali
Italiafruit News
maicol@italiafruit.net

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