L'import di ortofrutta genera polemiche anche in Algeria

Operatori del settore e consulenti del Governo chiedono di privilegiare le produzioni locali

L'import di ortofrutta genera polemiche anche in Algeria
Il "no" all'importazione di prodotti ortofrutticoli provenienti da Paesi del Nord Africa che faticano a operare secondo le regole dell'Unione europea è oramai un pensiero più che diffuso tra gli agricoltori italiani. Dall'altra parte del Mediterraneo, però, lo spirito non è poi così diverso rispetto a quello che si percepisce nel nostro Paese.

Il governo egiziano ha complicato di recente la burocrazia alle imprese esportatrici dell'Ue (clicca qui per leggere) e, ora, anche in Algeria si è cominciata a discutere la possibilità di tutelare maggiormente il settore agricolo locale con misure di politica economica ad hoc per scoraggiare i commerci in entrata.

In materia di ortofrutta, i dati d'importazione dell'Algeria sono stati aspramente criticati da Mohamed Medjber, responsabile del Comitato nazionale delle associazioni dei mercati ortofrutticoli all'ingrosso. Uno studio del Ministero algerino del Commercio ha stabilito, infatti, che a gennaio 2016 la spesa per l'importazione è stata pari a 54,5 milioni di euro, di cui 26,4 milioni per l'acquisto di verdure e 28,1 milioni per la frutta.

"Queste statistiche sono scioccanti – spiega Medjber – L'aglio algerino, per esempio, è disponibile e di ottima qualità. Lo abbiamo venduto a 0,60 euro il chilogrammo a gennaio. Allora perché l'Algeria importa il prodotto cinese, che sembra di plastica?", si chiede l'operatore osservando le statistiche che mostrano una valore all'importazione di 2,6 milioni di euro.

Per Sharif Amari, consulente del Ministero algerino dell'agricoltura, è invece necessario tagliare le importazioni di prodotti agrumicoli e al tempo stesso sostenere l'economia domestica. Gli incentivi del governo per aumentare la produzione, ha fatto sapere, dovrebbero rivolgersi alla provincia di Blida, che concentra il 40 per cento delle aree dedicate ad agrumi (66 mila ettari totali).
 
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