Torino e Genova, Mercati a confronto per definire gli orari

Torino e Genova, Mercati a confronto per definire gli orari
I consigli direttivi delle associazioni dei grossisti del Centro Agroalimentare di Torino e del Mercato di Genova  - APGO Fedagro Torino e Fedagro Genova - si sono riuniti al CAAT per affrontane il tema degli orari di Mercato nella prospettiva di impostare una strategia comune.

"Il ruolo dei grossisti - hanno affermato in una dichiarazione congiunta i presidenti delle associazioni di Torino e Genova, Ottavio Guala e Gianni Ratto - è ancora insostituibile nella filiera dell'ortofrutta ma ha bisogno di un ammodernamento perché è cambiato il mondo della distribuzione dei prodotti agro-alimentari. Il cambio degli orari è un primo fondamentale passo su questa strada perché ci permette di dialogare con le altre componenti del commercio e della distribuzione, condividendo con loro tempi di lavoro simili, cogliendo quindi nuove opportunità. Viceversa rischiamo, progressivamente, di essere penalizzati nella catena distributiva, di rendere sempre più difficile il passaggio generazionale e di rendere progressivamente meno appetibili dal punto di vista economico le nostre aziende in caso di cessione dell'attività".

"Quanti oggi sono disponibili ad acquistare uno spazio nei nostri Mercati per condividere il nostro lavoro? Acquistare una nostra azienda è ancora ritenuto un investimento remunerativo?", si è chiesto nel corso dell'incontro Ottavio Guala.

La risposta è stata che il cambio di orario è in grado di inserire nuovamente il lavoro del commercio all'ingrosso dell'ortofrutta in un circuito virtuoso evitando il declino delle aziende minori, quelle più legate al commercio tradizionale e più esposte alla crisi. "Dobbiamo decidere in fretta mettendo a punto un progetto condiviso - hanno dichiarato i due presidenti - che tenga conto delle necessità di tutti gli attori della filiera, dalla produzione ai trasporti alla distribuzione".

Gli esempi a cui guardare non mancano, a partire da Barcellona, dove il Mercabarna, numero uno tra i Mercati europei per la movimentazione dell'ortofrutta (Parigi Rungis è più grande solo se si considerano tutti i prodotti freschi), ha avviato da molti anni la commercializzazione diurna, per arrivare al Centro Agroalimentare di Roma (CAR) dove da poco si è lasciata per tutto l'anno, dopo una sperimentazione legata ad alcune stagioni, la contrattazione notturna per optare definitivamente per il mercato diurno. Scelte che hanno fatto uscire l'ingrosso dalla tradizione ma hanno portato benefici alle aziende. La recente missione degli operatori di Torino a Barcellona, ha fatto da premessa alla riunione congiunta dei giorni scorsi.

"Siamo ancora estremamente utili e insostituibili come categoria - ha chiosato Guala - ma, se usciamo dalla cerchia degli interlocutori tradizionali, il mondo rischia di non accorgersi che esistiamo. Ed è qui che con noi, per un cambio epocale ma inevitabile, si debbono muovere le amministrazioni - le dobbiamo coinvolgere per una condivisione delle responsabilità - perché il cambiamento procurerà inevitabili contraccolpi nella logistica delle città e nelle abitudini dei consumatori, ma sarà alla fine un cambio positivo per tutti, che farà riscoprire il ruolo strategico che abbiamo nella filiera".

Si aspettano, dunque, in tempi brevi, proposte e decisioni per le quali i direttivi si confronteranno con la base e con le altre componenti dei Mercati. E' prevista a breve una seconda riunione a Genova.

Erano presenti alla riunione torinese per Fedagro APGO, oltre al presidente, Luca Battaglio, Vittorio Rovetta, Carlo Quirico, Lorenzo Cuniberto, Edoardo Ramondo, Mario Bruzzo. E per Fedagro Genova, oltre al presidente, Massimo Parodi, Gregorio Della Rupe e Nino Testini.

Fonte: Ufficio Stampa Apgo