Ozono: applicazioni in post-raccolta contro le muffe

La ricerca sta prestando sempre più attenzione all'utilizzo della molecola in ambito agro-alimentare

Ozono: applicazioni in post-raccolta contro le muffe
Il mondo della ricerca sta prestando sempre più attenzione all'utilizzo dell'ozono in ambito agro-alimentare. Tale interesse è giustificato dalla capacità di questa molecola di contrastare i principali patogeni che attaccano i prodotti ortofrutticoli. In particolare sono allo studio applicazioni in post-raccolta per contrastare le principali muffe.

In questo scenario, si inserisce uno studio condotto dal Dipartimento dell'agricoltura delle scienze e della Biotecnologia dell'Università di Cipro, ed uscita sul sito Postharvest.biz. I ricercatori ciprioti hanno infettato arance, uva e pomodori con Muffa Verde (Penicillium digitatum) muffa grigia (Botrytis cinerea) ed Alternaria (Alternaria alternata); successivamente, i frutti sono stati incubati in atmosfera normale e in atmosfera arricchito di ozono a concentrazioni variabili da 0,05 a 1,0 ppm. Le successive analisi in vivo ed in vitro hanno mostrato una considerevole riduzione nella produzione di spore da parte dei patogeni per quei frutti conservati in un'atmosfera arricchita di ozono. Inoltre, si è palesata una chiara relazione dose/risposta, a conferma che all'aumentare della dose c'è un aumento dell'efficacia del trattamento. A livello pratico, l'efficacia rimane inalterata anche a 0,2 ppm di ozono che è la soglia fissata per la protezione della salute umana.

Approfondimenti sono stati svolti anche sulla modalità di azione dell'ozono sul patogeno. Test di laboratorio mostrano come non ci sia un'azione diretta del gas sul fungo, ma come l'ozono impedisca l'interazione fra il frutto ed il patogeno, evitando la contaminazione.

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