Attualità
Parla italiano la prima vertical farm acquaponica al mondo
Dalla passione di un giovane ingegnere nasce il primo prototipo per orticole e pesci: intervista
Matteo Benvenuti è un giovane ingegnere progettista, che dopo aver vinto una Borsa di Studio dalla Regione Umbria e con il supporto dell'Università di Perugia e di alcuni colleghi, ha deciso di progettare e realizzare il primo prototipo di vertical farm acquaponica. La tecnologia acquaponica unisce le conoscenze dell'idroponica nella coltivazione di specie orticole all'allevamento di pesci; il tutto nella stessa struttura.
"L'acquaponica mi ha permesso di creare un sistema a ciclo chiuso che consente di risparmiare acqua, di ottimizzare le risorse impiegate e di ridurre sensibilmente i rifiuti emessi - spiega in esclusiva ad Italiafruit News l'Ing. Benvenuti -. Il prototipo che ho realizzato (in foto) è una torre circolare, alta 5 metri e occupa una superficie di 4 mq. La struttura mira all'autosufficienza energetica ed è dotata di un impianto ibrido-eolico ad accumulo in batteria che permette la quasi completa autonomia dell'impianto".
Continua Benvenuti: "Il prototipo è per definizione imperfetto ma permette di raccogliere numerosi dati e informazioni che garantiranno di migliorarne l'efficienza nel prossimo futuro. Sistemi del genere possono essere utilizzati per sfruttare aree dismesse o abbandonate delle città come vecchi capannoni, riducendo i costi di impianto e valorizzando l'esistente".
"Quello che faremo è creare prototipi di dimensioni diverse che possano adattarsi al meglio alle esigenze degli utilizzatori. Il sogno è creare una «Smart Grid Agroalimentare» che affianchi l'approvvigionamento di ortofrutta tradizionale delle grandi città", auspica in conclusione Benvenuti.
Copyright 2015 Italiafruit News
Il prototipo
"L'acquaponica mi ha permesso di creare un sistema a ciclo chiuso che consente di risparmiare acqua, di ottimizzare le risorse impiegate e di ridurre sensibilmente i rifiuti emessi - spiega in esclusiva ad Italiafruit News l'Ing. Benvenuti -. Il prototipo che ho realizzato (in foto) è una torre circolare, alta 5 metri e occupa una superficie di 4 mq. La struttura mira all'autosufficienza energetica ed è dotata di un impianto ibrido-eolico ad accumulo in batteria che permette la quasi completa autonomia dell'impianto".
Particolare della struttura
La struttura consente di coltivare contemporaneamente 400 piante e allevare 10 kg di pesce di acqua dolce come carpe, pesci rossi o pesci gatto. "Al momento, stiamo testando la coltivazione di orticole da foglia, in prevalenza insalata e di fragole ma pensiamo nel prossimo futuro di allargare la sperimentazione alle piante aromatiche. L'utilizzo della piattaforma Arduino permette di controllare alcuni parametri vitali (ph, conducibilità elettrica e temperatura dell'acqua) non solo per le piante ma anche per i pesci allevati in vasca e per i batteri che garantiscono la degradazione delle feci. In particolare, è determinante che il ph dell'acqua in circolo nel sistema sia sempre intorno a 7". Continua Benvenuti: "Il prototipo è per definizione imperfetto ma permette di raccogliere numerosi dati e informazioni che garantiranno di migliorarne l'efficienza nel prossimo futuro. Sistemi del genere possono essere utilizzati per sfruttare aree dismesse o abbandonate delle città come vecchi capannoni, riducendo i costi di impianto e valorizzando l'esistente".
"Quello che faremo è creare prototipi di dimensioni diverse che possano adattarsi al meglio alle esigenze degli utilizzatori. Il sogno è creare una «Smart Grid Agroalimentare» che affianchi l'approvvigionamento di ortofrutta tradizionale delle grandi città", auspica in conclusione Benvenuti.
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