Granata: aggregazione, ancora non ci siamo. E per le pere una stagione ancora difficile da interpretare

A Zevio il manager elenca pro e contro della nuova campagna e sprona i produttori. I dati

Granata: aggregazione, ancora non ci siamo. E per le pere una stagione ancora difficile da interpretare
Serve una concentrazione dell’offerta ancora maggiore perché la produzione italiana è così frazionata da contare poco-nulla nello scenario planetario. E le premesse per la nuova stagione non sono delle migliori. E' il messaggio lanciato da Luca Granata, direttore generale di Opera, in occasione del recente convegno informativo “Mele e pere: previsioni produttive e situazione di mercato” organizzato il 12 agosto dalla Camera di Commercio di Verona in collaborazione con il Comune di Zevio. Qui, sono stati forniti i principali dati di Prognosfruit alla presenza, tra gli altri, del direttore di Assomela Alessandro Dalpiaz.
 
Nel corso dell'intervento in cui ha offerto una panoramica sui numeri inerenti la pera in Italia ed in Europa, Granata ha proposto alcune slides concernenti aspetti negativi e positivi  in vista della campagna 2015-2016 partendo proprio, per le note dolenti, dalla “scarsa organizzazione del settore: ancora una volta gli agricoltori non hanno voluto creare un’aggregazione sufficientemente ampia da poter influenzare il mercato”. “Opera - ha proseguito il manager - attualmente concentra 200 mila tonnellate di produzione sulle 750 mila italiane per 150 milioni fatturato stimato: occorre e si potrebbe creare una struttura di visibilità planetaria, ma molti agricoltori ancora non ci credono”.

Nello specifico della stagione, ancora agli albori, preoccupa “la pezzatura modesta a causa delle ondate di calore che genererà un probabile eccesso di offerta di frutti di piccola pezzatura”. Inoltre “l’avvio del mercato per le cultivar estive è stato peggiore di quello di 12 mesi in termini di volumi, anche se i prezzi sono uguali o maggiori. Mentre, sul fronte dell’export, è possibile un inasprimento dei controlli per prevenire vendite in Russia attraverso triangolazioni”. Altro aspetto negativo i consumi, con una riduzione costante da 10 anni: “solo nel 2014 si è registrato un lieve aumento ma molto meno che proporzionale alla riduzione dei prezzi”. 

Tra le altre criticità Granata ha citato gli aspetti legislativi con il "complesso e costoso meccanismo basato su pre-clearance per Usa e Messico che di fatto inibisce le possibilità di esportazione verso quelle destinazioni” e gli insoddisfacenti risultati economici alla produzione (“da tre anni consecutivi inferiori ai costi di produzione”). 



L'altra faccia della medaglia, ossia gli aspetti positivi sono rappresentati dal comunque aumentato livello di aggregazione dell’offerta, dalla minor produzione prevista (-3%) rispetto allo scorso anno e, per quanto concerne la qualità, dai limitati danni da gelo, grandine e parassiti. 

Per l’export, inoltre, si è registrato un incremento nella stagione 2014-2015 delle esportazioni verso Romania, Croatia, Libia, Egitto mentre vi sono misure integrative per compensare i danni dell’embargo russo e non è escluso nuovo protocollo semplificato per le esportazioni in Usa e Messico.

“Prevarranno gli effetti degli aspetti negativi e l’annata 2015-2016 sarà uguale o peggiore di quella appena terminata oppure saremo in grado di sfruttare gli aspetti positivi e sapremo finalmente restituire un po’ di dignità alla produzione agricola?”, si è chiesto in conclusione il manager rodigino. “Forse riusciremo a sfruttare gli aspetti positivi, soprattutto se sapremo ricordarci alcune considerazioni a mio avviso abbastanza importanti: le cose facili le abbiamo già fatte tutte, o siamo in procinto di farlo perciò ci rimangono solo quelle difficili da fare. Ma se continueremo a pensare solo ai rischi ed ai problemi invece che alle opportunità ed alle soluzioni forse non le faremo mai. Se non saremo capaci di delineare il nostro futuro qualcun altro lo farà per noi". “Le grandi decisioni - ha chiuso Granata - nascono prima nel cuore e poi nella testa. Sempre!”:

I dati per mele e pere

Per quanto riguarda i dati, a Zevio si è iniziato con quelli relativi alle mele: in Veneto, ed in particolare nel veronese, dove si concentrano la maggior parte dei meleti, è previsto un aumento della produzione del 4% a 216mila tonnellate in un contesto italiano di calo del 5% a 2,3 milioni di tonnellate (cliccare qui per leggere la news con tutti i dati).
 
 
Quanto alle pere, per le varietà principali è previsto un piccolo decremento, per le altre un modesto incremento. La produzione italiana della campagna 2015 sarà inferiore del 3% rispetto al 2014, ma del 6% superiore alla media dell’ultimo triennio. Le pere estive partono "sfavorite"; per le altre la congiuntura rimane quella dello scorso anno. 

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