Vendere frutta e verdura a confezione e non a peso? Da El Corte Inglés funziona

Maso (Nespak): il consumatore paga ciò che vede ed è libero di fare le proprie valutazioni

Vendere frutta e verdura a confezione e non a peso? Da El Corte Inglés funziona
Andare incontro al bisogno degli italiani di fare acquisti pesati, sprecare meno ortofrutta fresca e, al tempo stesso, migliorare le vendite passando a logiche di esposizione differenti rispetto a quelle attualmente attuate dalla Gdo italiana. Lo propone Alberto Maso di Nespak che, nelle scorse settimane, ha visitato un negozio di Barcellona della catena di grandi magazzini El Corte Inglés, trovandovi ortaggi confezionati con prezzature predeterminate espresse a confezione e non al chilogrammo.

Come si può constatare dalle fotografie scattate nel negozio, l'impatto del prezzo per la clientela è leggero visto che le quotazioni rimangono normalmente ben al di sotto dei 3 euro a confezione, mentre al Kg superano spesso i 4 euro. "In questo modo – ci spiega Maso – si facilita il consumatore a rimanere all'interno di un budget di spesa predeterminato. Questa tipologia di vendita – prosegue il Direttore Vendite Italia di Nespak – non nasconde alcun piccolo inganno; il consumatore paga ciò che vede ed è libero di fare le proprie valutazioni. Un supermercato, rispetto ad un fruttivendolo, dovrebbe infatti dare sempre l'opportunità al consumatore di effettuare un scelta rapida".


Prodotti con prezzatura predeterminata commercializzati da El Corte Inglés

Quattro pesche costano meno di un caffè

"Quando acquistiamo una busta di insalata di quarta gamma o una confezione di tortellini freschi, la scelta non dipende dal prezzo al kg, ma più semplicemente dall'accettazione da parte del consumatore di un prezzo legato alle possibili porzioni contenute nella confezione" evidenzia Maso, che ammette come all'estero l'azienda abbia sperimentato con ottimi riscontri la confezione eco-friendly da 4 pesche di calibro A (600-700 gr "peso fisso"), progettata per rispondere alle esigenze di alcuni grandi produttori peschicoli italiani. Una soluzione che si potrebbe adottare anche in Italia visto e considerato che rispetto al passato abbiamo una maggiore disponibilità di varietà di pesche e nettarine di calibro A, ma il mercato continua a previlegiare il calibro AA venduto sfuso e i calibri B e C venduti in cestini da primo prezzo. "La nostra confezione da 4 frutti è "cassettabile" in sovraimballi standard 40x60 e ha un prezzo consigliato di 0,99 euro, con un margine lordo che mediamente si attesta intorno al 35% per il punto di vendita. L'idea è quella di proporre 4 pesche a meno del costo di un caffè per migliorare le vendite e garantire valore a tutta la filiera".


Oltre ad essere eco-friendly, grazie alla riduzione della plastica riciclabile utilizzata (8 grammi), la confezione utilizza un fondo "sharplok", con microcelle in grado di catturare e trattenere l'acqua di condensa, in modo da estendere la shelf life dei frutti

Un passaggio ulteriore, poi, potrebbe essere quello di rendere le dosi ideali di ortofrutta ben comprensibili alla persona. "Una tabella nutrizionale con l'indicazione della dose ideale sarebbe una evoluzione interessante nel contesto dell'alimentazione sana". Ma forse si tratta di una azione fin troppo rivoluzionaria per una grande distribuzione nazionale che continua a gestire i display del reparto come si faceva diversi decenni fa.

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