Moria del kiwi: sindaci veronesi chiedono stato di calamità

Moria del kiwi: sindaci veronesi chiedono stato di calamità
Il sindaco del Comune di Pastrengo (Verona) Alberto Varolo ha chiesto alla Regione Veneto il riconoscimento di calamità naturale per la «moria del kiwi».

Si è verificata infatti una moria generalizzata di queste piante a causa dell'eccessiva umidità del terreno. Questa sindrome, che ha iniziato a manifestarsi nel 2012, si presenta come una grave compromissione dell'apparato radicale, marcescenza diffusa delle radici di minore diametro e delle radichette necessarie l'assorbimento degli elementi nutritivi. Per questo il sindaco Varolo ha firmato la delibera di giunta con la quale è stato richiesto il riconoscimento di calamità naturale che accomuna Pastrengo agli altri Comuni dove è diffusa la coltura del kiwi e anche la sua devastante patologia: Sommacampagna, Villafranca, Valeggio, Bussolengo, Sona, Pescantina, Lazise, Mozzecane e Castelnuovo.

Anche tutti questi comuni hanno chiesto il riconoscimento della calamità naturale. Uno «status», che se verrà riconosciuto ufficialmente, permetterà alle aziende agricole di accedere a particolari garanzie bancarie per ottenere finanziamenti per il reimpianto delle coltivazioni compromesse.

«La moria del kiwi che ha interessato, ad oggi, diverse centinaia di ettari», ha spiegato Varolo nell'atto amministrativo, «sta progredendo a livelli esponenziali e riguarda impianti di tutte le età. Le zone di maggiore coltivazione del kiwiche sono risultate le più colpite sono quelle appartenenti alla zona nord ovest ai piedi delle colline moreniche del lago di Garda».
È stato constatato che la pianta del kiwi è particolarmente sensibile al ristagno idrico, specie se dovuto a sommersione temporanea, anche di soli cinque giorni, in seguito a forti piogge o alluvioni.

Negli anni passati a causa dei particolari eventi atmosferici sono entrati in crisi gli apparati radicali delle piante di «actinidia» (termine tecnico con il quale si indica la pianta di kiwi ndr) che non sono stati in grado di soddisfare le esigenze idriche e nutrizionali delle piante, con conseguente entrata in stress idrico e disseccamento delle foglie.

«Già da qualche tempo i Comuni di Pastrengo, Bussolengo, Villafranca, Castelnuovo, Sona, Pescantina, Mozzecane, Lazise, Valeggio, Pastrengo e Sommacampagna, organizzano tavoli di discussione per affrontare tale problematica, anche con rappresentanti del mondo agricolo e di istituzioni ministeriali e regionali», ha rilevato il sindaco nella delibera. «Accertata la necessità di dichiarare lo stato di calamità naturale, ai sensi della normativa regionale, si richiede un immediato riconoscimento finanziario alle competenti autorità regionali e ministeriali, indispensabile per assicurare il ripristino dello status quo ed il pagamento dei danni subiti. Si dà atto anche che qualora fosse necessario o richiesto dalla Regione Veneto verrà presentata domanda per essere ammessi ai contributi, a seguito di stanziamento di fondi, per fronteggiare la moria del kiwi».

Fonte: L'Arena