Nuove tecniche contro la carpocapsa del pero

Reti antinsetto a copertura monofila per combattere il temibile insetto

Nuove tecniche contro la carpocapsa del pero
Se l'opinione pubblica punta il dito sugli agrofarmaci, volgarmente detti pesticidi, la ricerca scientifica cerca tecniche alternative per limitarne l'impiego. In quest'ottica, si inserisce una sperimentazione sull'efficacia delle rete multifunzionali contro la carpocapsa del pero come riportato dall'Informatore Agrario n°10 del 2015.

Carpocapsa: un insetto temibile

Cydia pomonella, volgarmente conosciuto col nome di carpocapsa, è l'insetto, assieme alla Psilla, più temibile per il pero (e melo ndr) in grado di compromettere l'intero raccolto. Oltre ai danni provocati al frutto, questa specie si distingue per la facilità con la quale resiste ai principi attivi, che obbliga a trovare tecniche alternative per contrastarlo. Fra le diverse strategie in esame (confusione sessuale, virus della granulosi ecc.) sono senza dubbio da menzionare le reti antinsetto.
Questo sistema di difesa è noto in Francia dal 2005, col nome Alt-Carpò, ed impedisce all'insetto di entrare a contatto con la pianta. Sono presenti due tipologie di protezione:
  • Copertura monoblocco: in sostanza è una rete antigrandine a cui si aggiunge la chiusura dell'intero perimetro;
  • Copertura monofila: ogni fila è coperta singolarmente ed indipendentemente dalle altre.
Fra le due tipologie è la monofila la vera innovazione, in quanto il sistema monoblocco non è efficace contro la carpocapsa.
L'esperimento effettuato su Abate Fétel, guidato dalla cooperativa ortofrutticola Ovr di Cento ed altri enti di ricerca regionali, ha valutato per un triennio (2011-2013) l'efficacia di due diverse colorazioni di rete monofila (bianco e nero) e due differenti dimensioni della maglia della rete.

Reti monofilia: una difesa efficace ed eco-compatibile contro gli insetti

L'analisi dei dati evidenzia un'efficace contenimento del carpofago ed interessanti effetti collaterali nei confronti di uccelli e miridi; inoltre, le reti bianche riducono l'umidita all'interno del frutteto, e quindi, l'insorgere di malattie fungine. D'altro canto, si denota un incremento degli attacchi di Metcalfa e di Tingide. Interessanti i risvolti ambientali, in quanto si nota una riduzione dell'impiego di insetticidi dell' 81 % ed una diminuzione del 15% nell'utilizzo dell'atomizzatore.

Unica perplessità? L'economicità dell'investimento

In definitiva l'utilizzo della rete monofila, si proietta come una buona alternativa ai trattamenti fitosanitari per il contenimento della carpocapa, come mostrano fra l'altro gli oltre 2.000 ettari in Francia ed i 400 in Italia che utilizzano questa tecnica. Inoltre, non sono da trascurare i benefici ausiliari collegati a questa tecnica, quali la protezione dalla grandine e la riduzione dell'umidità all'interno della chioma. Unico punto interrogativo riguarda l'economicità della tecnica, soprattutto in relazione alle ultime annate con prezzi alla produzione a dir poco volatili.

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