Tutti contro tutti: così si rovinano i Mercati

Enti gestori divisi, Fedagro in cerca d'identità: e i grossisti chi li ascolta?

Tutti contro tutti: così si rovinano i Mercati
"Gasa" sempre la Fruit Logistica, una meta dalla quale si ritorna sempre convinti che l'ortofrutta non sia altro che un catalizzatore di aziende o per usare un termine che va di moda, di "filiera". Ma in questo mondo sempre più evoluto e in costante movimento c'è un rovescio della medaglia che preoccupa e non poco perché chi veramente sta perdendo il passo è il segmento dei mercati o centro agroalimentari all'ingrosso, mondo che non conosce la parola coesione e sistema, dove tutti vanno in direzione opposta a gli altri.

Esempio su tutti quello che riguarda le associazioni di categoria: già erano tre - enti gestori, grossisti e direttori - ora gli enti gestori sono scissi in due; da una parte i mercati "grandi" dall'altra gli altri mercati. I grossisti chiamati a rinnovare la dirigenza dopo l'infinita presidenza Guala saranno in grado di trovare la quadra senza un'altra scissione? Già Fedagro ha carenze rappresentative (leggasi poca o quasi inesistente diffusione nazionale). I direttori, con Andmi, forse interagiranno con gli enti gestori!

Certo nulla di nuovo per gli addetti ai lavori, ma non tutti sanno che queste tre, anzi quattro, categorie operano nella stessa sede e la cosa che le accomuna è il fatto che sono autoreferenziali; i problemi dei grossisti non li ascolta nessuno, i mercati stanno appassendo, gli enti gestori sono indebitati oltre misura, i direttori, salvo alcuni casi, sono esecutori d'ordine della politica, ma soprattutto l'età media delle presidenze delle tre categorie è 70 anni. Per l'amor di Dio, viva l'esperienza ma manca l'innovazione: ancora a discutere della rilevazione dei prezzi, delle locazioni onerose, dei costi del mercato, senza scordare gli orari, dilemma di tutti i mercati e problematica che ha fatto cadere tanti presidenti...

Tutto ciò premesso auspico che il rinnovamento dei grossisti porti a nomine di giovani, che la neonata rete di mercati italiana, da strumento operativo, non venga gestita come Mercati Associati, che tutti la smettano di immaginare le associazioni di categoria come un mezzo per posti di sotto-governo, e facciano quello che serve: ridare dignità al lavoro nei mercati.

Tutti insieme a lottare contro l'uccisione dei mercati, perché siamo ancora il luogo dove si forma il prezzo in trasparenza, perché siamo ancora il luogo dove l'ortofrutta viene tramutata in soldi.... Sempre e comunque! Perché siamo l'unica attività che non maggiora il prezzo ma decurta dal venduto il proprio ricavo.  Perché infine, il valore del commercializzato in seno a tutti i mercati d'Italia, colloca l'azienda mercato ai primi posti delle aziende italiane.

Per tornare in tema anacronistico, ripartiamo dalla legge 41/86 che in Italia è stata applicata a metà, e aggiorniamo la legge nazionale la 125/59. Altrimenti meglio uscire dal mercato e commercializzare prodotto in magazzino. Con buona pace dei consumatori finali che perderanno freschezza, varietà, sapore e prezzo!

Giuseppe Guagliardi
Grossista, Cda Maas di Catania

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