Nutrire la città che cambia si amplia: 12 colture esotiche

Convegno sul progetto di Ases e Cia, al secondo anno. Bene ampalaya e cilantro

Nutrire la città che cambia si amplia: 12 colture esotiche
Ampalaya, quinoa, okra, melanzana africana, molokhiya, cilantro, ají amarillo, rocoto, camote, kangkong, huacatay, daikon: sono le dodici colture su cu si concentrerà la seconda annualità del progetto “Nutrire la Città che Cambia”, il progetto di Ases e Cia Mi-Lo-Mb di coltivazione di verdure esotiche nell'area metropolitana milanese e in Lombardia. E' quanto emerso in occasione del convegno di giovedì, nel tardo pomeriggio, al Palazzo Reale di Milano (cliccare qui per leggere la news di presentazione) che ha richiamato oltre 150 persone (nelle foto alcuni momenti); tra i relatori, anche il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino.



Un'occasione per fare il punto sul primo anno di sperimentazione delle produzioni, a dodici mesi dalla presentazione della mappatura delle coltivazioni e dei consumi. I risultati del 2014, è stato detto, si possono considerare buoni per ampalaya e cilantro (coriandolo); le altre produzioni come ají amarrillo, ají limo e rocoto sono germinate, ma non sono maturate per l'estate particolarmente fredda.



Per la prossima annualità le aziende partecipanti si amplieranno a una dozzina di colture confidando in risultati ancora migliori. “Nutrire la Città che Cambia” è finanziato da Fondazione Cariplo, patrocinato da Comune di Milano ed Expo 2015, mentre il coordinamento scientifico è dell'Università di Milano.

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