Grandi attese per Envy, varietà super-dolce e resistente

Vog e Vip a pieno regime ne produrranno 6.000 tonnellate su 120 ettari

Grandi attese per Envy, varietà super-dolce e resistente
"Adoro Envy: le mele non mi piacevano ma questa varietà straordinaria mi ha fatto cambiare idea". Il tweet dell'artista americana Cher fa capire che le potenzialità sono davvero tante per questa varietà presentata ieri pomeriggio in occasione di Interpoma dai vertici di Vog e Vip i quali, in collaborazione con Enza, distributore e detentore dei diritti di marchio, hanno lanciato davanti alla stampa internazionale la cultivar Scilate-Envy.

Il frutto appartiene al segmento delle mele più dolci e croccanti, ma si distingue dalle altre appartenenti in virtù delle sue eccezionali proprietà organolettiche, grazie alle quali è già diventata una delle varietà preferite dai consumatori in molti Paesi.

Incrocio di Gala e Braeburn, presenta striature rosse, è di grandi dimensioni ed è molto croccante, dolce e succosa. E' inoltre resistente. Tutte caratteristiche che soddisfano i gusti dei consumatori moderni, come è risultato anche da una ricerca condotta nel 2011.

Il distributore neozelandese Enza ha dichiarato di voler arrivare entro il 2020 a produrre e commercializzare nel mondo un totale di 100.000 tonnellate (60 mila nell'Emisfero Nord, 40 mila nel Sud), una varietà al momento coltivata prevalentemente in Nuova Zelanda. Per raggiungere questo obiettivo è stato lanciato un progetto che coinvolge cinque continenti.





Come parte di questo progetto globale, nel 2012 Vog e Vip hanno stipulato un contratto con Enza che garantisce alle due associazioni diritti di coltivazione esclusivi per l'Italia e la possibilità di piantare - a partire dal 2013 - 370.000 alberi entro il 2016 su circa 120 ettari di terreno in Alto Adige, due terzi dei quali nell'area  di produzione del Vog e il restante terzo situato in Val Venosta.

La coltivazione avverrà sopra i 400 metri di altezza; al momento in Tirolo sono state raccolte 50 tonnellate di Envy, fatte degustare ieri in anteprima ai giornalisti.

Nelle stagioni di massima resa, i frutteti dovrebbero produrre un raccolto annuale pari a 6.000 tonnellate, a cui in futuro andranno ad aggiungersi i raccolti provenienti da altre regioni europee (Spagna, Francia, Rergno Unito e Germania).

Enza Belgio gestirà la commercializzazione nei mercati dell'Europa centrale e settentrionale, mentre Wwf (Regno Unito) si occuperà del mercato britannico. Vog e Vip saranno a loro volta responsabili dello sviluppo del mercato italiano e riforniranno diverse nazioni del bacino del Mediterraneo, dove inizierà il processo di diffusione europeo, insieme ai partner di Enza che detengono i diritti di coltivazione di Envy in questi Paesi. Le importazioni dalla Nuova Zelanda e la produzione in Europa dovrebbero riuscire a soddisfare la domanda europea nell'arco dell'intero anno.

La mela è nata nel 1985 dopo anni di test di ibridazione effettuati presso lo Hort Research Institute di Havelock, nell'Isola del Nord (Nuova Zelanda). L'azienda neozelandese Enza (T&G) ha ottenuto l'esclusiva dei diritti di coltivazione e commercializzazione a livello mondiale da Plant&Food Research.

Tanti pregi, qualche potenziale rischio: negli Usa e in Asia (dove viene distribuito il 90% di Envy, mentre l'Europa non va oltre il 2%) la mela spunta prezzi molto alti, fino a 2,60 euro al chilo. Lo spazio di mercato, in ogni caso, è stato sottolineato in conferenza stampa, è notevole: la "cugina" Fuji non è in grado di soddisfare la domanda di mele sweet-super sweet avanzata dai consumatori in questo segmento.

Nella foto (da sinistra a destra): Josef Wielander (VI.P), Didier Groven (ENZA), Georg Koessler(VOG), Marc Leprince (ENZA), Gerhard Dichgans (VOG)


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