Pesche: termoterapia e DA-Meter ok per il post-raccolta

I risultati degli studi sui metodi alternativi per combattere i marciumi e garantire la qualità

Pesche: termoterapia e DA-Meter ok per il post-raccolta
In occasione della sessione tecnico-scientifica del 27° Convegno Peschicolo di Ravenna, sono stati trattati alcuni aggiornamenti in merito a metodi innovativi, e alternativi all'uso di fungicidi di sintesi, per migliorare la gestione della qualità delle pesche e delle nettarine in post-raccolta.

I risultati della ricerca, contenuti nello studio "Protezione post-raccolta e qualità delle pesche", sono stati presentati da Marta Mari del CRIOF (Centro per la Protezione e Conservazione dei Prodotti Ortofrutticoli del Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Bologna) e Anna Rizzolo del CRA-IAA (Consiglio per la Ricerca e sperimentazione in Agricoltura, Unita di ricerca per i processi dell'Industria AgroAlimentare).   

La Termoterapia per compattere i marciumi

La tecnica della termoterapia prima della conservazione (clicca qui per vedere la nostra recente news) ha evidenziato una potenziale capacità di lotta nei confronti di diversi marciumi tipici del post-raccolta come il marciume bruno delle drupacee.
L'attività antifungina del calore è stata dimostrata in prove di laboratorio su nettarine e pesche naturalmente infette. Con la termoterapia, effettuata con acqua calda, è emersa infatti una riduzione dell'incidenza di marciume bruno variabile da −87.2% per la varietà "Benedicte" a −34.3% per "Symphony".

I risultati sono stati confermati anche su scala semi-commerciale e commerciale: le prove di trattamento termico condotte per immersione in acqua a 60°C per 20 secondi su scala semi-commerciale e per 60 secondi su scala commerciale hanno evidenziato una significativa riduzione dei marciumi di Monilinia spp di oltre il 70%.

Tali evidenze acquisiscono una grande importanza in virtù del fatto che il marciume bruno nell'ultima stagione ha limitato fortemente la competitività internazionale delle pesche italiane rispetto a quelle spagnole. Ciò nonostante è bene ricordare come un'efficacie lotta al marciume bruno ha bisogno di strategie integrate basate su adeguati calendari di trattamenti, pratiche colturali che permettano un'equilibrata crescita della pianta nonché una corretta gestione dei frutti durante la fase di conservazione, trasporto e commercializzazione.

L'uso del DA-Meter per migliorare la gestione commerciale 

La tecnica spettroscopica basata sulla misura dell'indice di maturazione I DA (differenza di assorbanza) attraverso il DA-meter (clicca qui per vedere la nostra recente news), ha dimostrato potenzialità interessanti per la gestione di pesche e nettarine nelle fasi di commercializzazione. Dai risultati emersi è stato infatti constatato che misurando l'indice di maturazione I DA alla raccolta, è possibile suddividere i frutti di uno stesso lotto in classi che manifestano una diversa velocità di intenerimento della polpa nella fase post-raccolta.

Recentemente è stato sviluppato un modello cinetico basato sul valore di I DA una cultivar di pesca precoce e per una cultivar di pesca tardiva, ottenendo buoni risultati per la cultivar precoce, ma non soddisfacenti per la cultivar tardiva.



Inoltre è stato dimostrato che in base al valore di I DA alla raccolta è possibile segregare i frutti di uno stesso lotto in classi di maturazione che sono caratterizzate da proprietà sensoriali differenti.

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