Opo Veneto: raccolta meccanizzata delle patate dolci ok

Opo Veneto: raccolta meccanizzata delle patate dolci ok
Ha superato brillantemente gli esami la nuova macchina per la raccolta di patate dolci o americane. Le prove sono state effettuate su un terreno a Zero Branco, in provincia di Treviso, dove OPO Veneto e l'Università di Padova, Dipartimento di agronomia, animali, alimenti, risorse naturali e ambiente (Dafnae), stanno seguendo un progetto di ricerca finalizzato a ottenere risultati tecnico – agronomici ottimali nella coltivazione della patata dolce.

"Risultati eccellenti" è stato il parere generale. La macchina ha funzionato bene, soddisfacendo appieno le attese. La raccolta non ha presentato particolari problemi, dal sollevamento del terreno, al setaccio dei grossi tuberi, alla ripulitura e alla cernita fino alla sistemazione in un contenitore.

"Va tutto bene" commenta Mauro Brognera, socio di OPO Veneto, alla guida del trattore che trainava la grande macchina. Egli è uno storico coltivatore di patate e quindi conosce bene le problematiche della coltura. Altrettanto positivo è il giudizio dei fratelli Giampaolo e Fabrizio Gasparin, altra azienda socia di OPO Veneto, che hanno seguito le prove con altri coltivatori, molto attenti ai dettagli dell'operazione e alla resa. Con macchine come queste, mette in risalto Federico Nadaletto, agrotecnico, responsabile del settore mezzi tecnici di OPO Veneto, si dà risposta a una serie di problemi, primo tra tutti quello del contenimento dei costi dovuti di manodopera.


raccolta meccanica patata dolce di opo veneto


La fase della raccolta non è che un aspetto del progetto di sperimentazione sulla patata americana che OPO Veneto e l'Università di Padova, Dipartimento di Agronomia, stanno portando avanti. Riguarda l'intero ciclo colturale dal semenzaio (chiamato in Veneto busa), dove si sviluppano le talee, sino alla commercializzazione. Sintetizza Carlo Nicoletto, ricercatore dell'Università, che sta seguendo il progetto di sperimentazione, del quale è coordinatore il professor Paolo Sambo: l'obiettivo è una produzione di qualità della patata dolce con criteri, metodi e macchine che rispecchino la più avanzata ricerca e tecnologia.

"Tecnologia, coltivazione sostenibile, trattamenti quindi ecocompatibili, abbattimento dei costi legati alla manodopera sono fattori essenziali per creare le condizioni di sviluppo della produzione della patate dolce, un ortaggio che sta dando buoni risultati e conferma grandi potenzialità", fa presente Francesco Arrigoni, direttore di OPO Veneto, "e questo al di là di contingenti situazioni negative stagionali dovute al maltempo".

Francesco Arrigoni mette in risalto come la batata, altro nome della patata dolce, sia una pianta forte, rustica, che non richiede quindi impegnativi trattamenti, che bene perciò si presta ad essere coltivata nel rispetto dell'ambiente. E' indicativo che nel Veneto, dove si ha oltre la metà della produzione nazionale, sia coltivata in aree che si presentano con un ambiente sostanzialmente sano: nelle terre del Parco del fiume Sile e dintorni, tra le province di Treviso e di Venezia, e del fiume Adige, tra le province di Padova e di Rovigo.


raccolta meccanica patata dolce di opo veneto


Fonte: OPO Veneto