IL KIWI HA UN FUTURO ANCHE IN CALABRIA: IN 250 AL CONVEGNO ARSAC DI GIOIA TAURO

IL KIWI HA UN FUTURO ANCHE IN CALABRIA: IN 250 AL CONVEGNO ARSAC DI GIOIA TAURO
Lo scorso 27 marzo l'actinidia è stata la protagonista di un incontro tecnico svoltosi a Cittanova, in provincia di Reggio Calabria. Obiettivo: fare il punto sullo stato dell'arte e sul futuro del kiwi in una regione che, già oggi rappresenta circa il 10% della produzione nazionale e che si candida a svolgere un ruolo sempre di maggiore peso in questo comparto sia per la vocazione territoriale e le capacità imprenditoriali degli agricoltori, sia per la minore suscettibilità (dovuta principalmente a condizioni climatiche) alla batteriosi PSA degli actinidieti calabri rispetto a quelli di altre aree produttive italiane.

L'incontro è stato organizzato dall'Arsac di Gioia Tauro e dalla rivendita Lentini di Rizziconi e ha visto la partecipazione di oltre 250 professionisti della filiera produttiva (agricoltori, tecnici, consulenti, organizzazioni professionali, commercianti, organizzazioni di produttori, formatori e divulgatori, ricercatori).
L'apertura dei lavori è stata affidata a Rosario De Leo (divulgatore Arsac) e a Ferdinando Lentini (titolare della Lentini s.r.l.) che, oltre a sviluppare una panoramica sulla coltivazione della coltura in Calabria, hanno presentato il volume "L'actinidia e la sua coltivazione in Calabria" che è stato messo a disposizione gratuita di tutti i partecipanti.

Durante il convegno sono stati toccati aspetti legati alla nutrizione, all'irrigazione, alla gestione e alla difesa di questa coltura, con specifici approfondimenti sulla prevenzione e la difesa dalla batteriosi e dai nematodi.

La chiusura dei lavori è stata affidata a Gaetano Rao, assessore provinciale all'Agricoltura, che ha auspicato la creazione di un "piano agricolo regionale" in modo da armonizzare maggiormente le attività legate all'agricoltura calabra che, oltre alle tradizionali coltivazioni di agrumi, vite e olivo, sta svolgendo un importante ruolo nella produzione di primarie colture come il kiwi, alcuni ortaggi (come la cipolla di Tropea) e alcune drupacee. Secondo Rao, la presenza di un piano organico regionale permetterebbe di finalizzare al meglio gli investimenti ed evitare di disperdere energie e risorse necessarie per affrontare al meglio il mercato e il consumatore.
Particolarmente apprezzati gli interventi di Francesco Paolo D'Errico (Università di Napoli) sulle strategie per la prevenzione e da difesa dai nematodi e di Francesco Spinelli (Università di Bologna) sulla batteriosi del kiwi.

Autore: Ivano Valmori

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Fonte: AgroNotizie