ARACHIDI 'MADE IN TUSCANY', UNA FILIERA DALLE GRANDI POTENZIALITA'

ARACHIDI 'MADE IN TUSCANY', UNA FILIERA DALLE GRANDI POTENZIALITA'
In Val di Cornia vengono prodotte noccioline americane a "filiera corta". Le arachidi prodotte a Venturina scoprono infatti il progetto di Campagna Amica di Coldiretti. L'idea di Marco Razzolini, di produrre arachidi "Made in Tuscany" è ormai una realtà e sta cominciando a diffondersi.
"C'era chi dubitava che non si potessero produrre arachidi in Toscana; che non c'erano le condizioni climatiche, che sarebbe stato un suicidio imprenditoriale - ha affermato Razzolini -. Noi abbiamo dimostrato che non è solo possibile produrre arachidi di qualità, con metodi tradizionali, riutilizzando gli scarti per la concimazione ma che sono probabilmente migliori rispetto a quelle in commercio e di importazione".
Le arachidi di Venturina sono uno dei prodotti più apprezzati dei mercati di Campagna Amica dove le noccioline "Made in Venturina" vengono addirittura "tostate" in diretta con un antico tostatore alimentato con legna di faggio e completamente costruito in ghisa.
"Ci ha aperto un nuovo mondo il progetto di Coldiretti per una filiera corta tutta italiana, che rispecchia la nostra filosofia di produzione improntata sulla qualità" ha aggiunto Razzolini. Ovviamente la produzione di noccioline fatta in Val di Cornia non può competere quantitativamente con il mare di tonnellate di prodotto proveniente da Usa, Cina e paesi africani. Infatti alla "crescita" delle arachidi sono dedicati 3 ettari di terreno "incastrato" tra campi d'ortaggi e girasoli che il piccolo imprenditore ha scrupolosamente scelto ed acquistato nel 2007.
Facile da coltivare, la produzione di arachidi garantisce un reddito superiore a quello dei tradizionali seminativi. Ora la raccolta è appena terminata e pare che il prodotto sia eccellente. Questa stagione regalerà circa 60 quintali di arachidi che saranno pronte dalla metà di ottobre.
In pochi anni l'azienda agricola di Venturina è riuscita con investimenti e sacrifici a completare il ciclo di lavorazione in loco (semina, trebbiatura, vagliatura e stagionatura) e ad ampliare la gamma di prodotti che vendono direttamente ai mercati.

Fonte: Greenreport.it