TORINO, SIGNORA 66ENNE CREDE DI COLTIVARE INSALATA E LA SERVE PER CENA: INTOSSICATI 4 FAMILIARI

TORINO, SIGNORA 66ENNE CREDE DI COLTIVARE INSALATA E LA SERVE PER CENA: INTOSSICATI 4 FAMILIARI
Un'intera famiglia torinese è stata ricoverata prima della mezzanotte in stato di grave di avvelenamento dopo aver mangiato alcune foglie di una pianta tossica scambiata per comunissima insalata. L'intossicazione, avvenuta in zona Vanchiglia, ha portato in ospedale tutti i quattro componenti della famiglia riuniti a tavola per la cena.
A quanto si apprende dalle indagini, le foglie sono state servite insieme alla pasta. Sarebbe dunque bastata una ridotta quantità per far finire dritti in ospedale in prognosi riservata i quattro malcapitati. La nonna aveva iniziato a coltivare il vegetale sul terrazzo di casa, per poi servirlo per cena alla famiglia lunedì sera. Secondo le prime indagini la pianta scambiata per insalata, è tossica e allucinogena: dovrebbe trattarsi di "atropa belladonna", una pianta a fiore appartenente, come il pomodoro e la patata, alla famiglia delle Solanaceae. Il nome deriva proprio dai suoi effetti letali; Atropo era infatti il nome di una delle tre Moire che, in mitologia, avevano l'ingrato compito di tagliare il filo della vita degli uomini.
Nonni, madre e figlio undicenne sono stati soccorsi dal 118 in grave condizioni. Il ragazzo è stato sottoposto a lavanda gastrica e ricoverato in coma farmacologico nel reparto di rianimazione del Regina Margherita. La madre 46enne, anche lei in rianimazione, si trova ora alle Molinette e, come il figlio, è in condizioni critiche. La nonna, 66 anni, e il compagno, 65, sono stati trasportati all'ospedale Mauriziano, mentre i carabinieri si sono occupati del sequestro della pianta incriminata per le dovute analisi. I medici, nonostante tutto, si dicono ottimisti sulle condizioni dei quattro pazienti.
“Per fare l’orto in casa e garantirsi insalate, pomodori, melanzane o altri frutti e ortaggi occorre controllare l’etichetta e acquistare piantine e semi certificati magari direttamente nei Consorzi Agrari”. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla vicenda. Sono 21 milioni gli italiani con il pollice verde che curano il giardino, i fiori o l’orto magari in terrazzo ma se in passato erano soprattutto i più anziani con una memoria del passato vissuto in campagna, adesso – sottolinea la Coldiretti - la passione si sta diffondendo anche tra i più giovani e tra persone completamente a digiuno delle colture e delle tecniche. Un bisogno di conoscenza che - precisa la Coldiretti – viene colmato con il passaparola e con le pubblicazioni specializzate ma che ha anche favorito la nascita di nuove figure professionali come il personal trainer dell’orto che è disponibile in alcuni mercati degli agricoltori di Campagna Amica promossi dalla Coldiretti.

Fonte: Libero Quotidiano – Coldiretti