LE INCERTEZZE DOMINANO ANCORA QUESTA CAMPAGNA ORTOFRUTTICOLA … CON CRISTIAN MORETTI, DIRETTORE AGRINTESA

LE INCERTEZZE DOMINANO ANCORA QUESTA CAMPAGNA ORTOFRUTTICOLA … CON CRISTIAN MORETTI, DIRETTORE AGRINTESA
Della Casa - Direttore, come sta andando la campagna della fragola per Agrintesa e cosa vi attendente dalle produzioni estive?

Moretti – Per ora è prematuro parlare di previsioni perché siamo in ritardo un po’ su tutte le colture. La pioggia prolungata delle ultime settimane, la grandine e l’umidità hanno interessato gran parte dell’areale in cui opera Agrintesa di certo non ci aiutano e, per di più, l’instabilità meteorologica continuerà anche per le prossime due settimane. Per questo non possiamo contare ancora su stime certe: di sicuro sappiamo che albicocche e ciliegie non avranno le rese produttive raggiunte gli altri anni; riguardo pesche, nettarine e susine invece è ancora troppo presto per fare previsioni anche se crediamo mancherà prodotto a macchia di leopardo.
La stagione di Agrintesa comunque è già cominciata con le fragole, e possiamo dire che è iniziata bene; siamo molto soddisfatti della qualità e della resa complessiva. Proprio in questi giorni stiamo integrando la produzione del Sud Italia con quella romagnola, del Cesenate. A Policoro, Caserta e Battipaglia siamo partiti a marzo ed aprile. Agrintesa, infatti, per mission aziendale tratta solo prodotto nazionale conferito dai soci e la fragola, essendo una coltura altamente specializzata, richiede molto impegno, competenze e qualificazione per arrivare in produzione con un impianto perfetto, come sta avvenendo nel cesenate, l’unico modo per recuperare gli elevati costi d’impianto. Qui, inoltre, abbiamo realtà che stanno investendo molto nel rinnovamento varietale come l’azienda Moretti.
Per noi la fragola è un biglietto da visita importante. Non facciamo grandi quantità come per altri prodotti, ma segmentiamo molto il mercato sia in Italia che all’estero e abbiamo una gestione del magazzino e della vendita seguita giorno per giorno, per garantire un prodotto di qualità. Ogni sera i soci ci comunicano i quantitativi che raccoglieranno il giorno successivo: in base a questi numeri gestiamo le vendite mercato per mercato.

Della CasaVenendo proprio ai mercati, come stanno rispondendo quelli esteri alla crisi economica?

Moretti – Rispetto al mercato interno, che negli ultimi nove-dieci mesi per effetto della crisi ha visto una contrazione della domanda, i mercati esteri sono decisamente più reattivi. La risposta che si ottiene dalla commercializzazione dei prodotti all’estero dipende però molto dai paesi. Una delle nostre chiavi di lavoro è sempre stata la segmentazione di prodotto e di mercato, che comprende una precisa ripartizione delle vendite anche sul marchio, calibro, varietà, che ci permette di valorizzare al meglio le singole realtà. Non tutti i prodotti sono adatti a ogni paese; bisogna fare delle scelte per entrare nei mercati esteri con i prodotti giusti. A questo proposito stiamo lavorando sia sui mercati tradizionali, come Germania e Inghilterra, sia sui nuovi mercati come Stati Uniti e Corea. Siamo infatti convinti che occorrano nuovi orizzonti ma su questi non potremo risolvere le nostre debolezze poiché l’apporto in termini di quantità rimarrà modesto per un po’ di tempo.

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