IL MISE RICONOSCE UECOOP-COLDIRETTI, NASCE LA SESTA CENTRALE COOPERATIVA. MARINI: RAFFORZEREMO IL RUOLO DELLA COOPERAZIONE TRAMITE SOSTENIBILITÀ E SUSSIDIARIETÀ

IL MISE RICONOSCE UECOOP-COLDIRETTI, NASCE LA SESTA CENTRALE COOPERATIVA. MARINI: RAFFORZEREMO IL RUOLO DELLA COOPERAZIONE TRAMITE SOSTENIBILITÀ E SUSSIDIARIETÀ
Coldiretti conquista la sesta centrale cooperativa: il ministero dello Sviluppo economico ha riconosciuto l'Unione europea delle cooperative, Ue.Coop. Il decreto ministeriale recita che "Ue.Coop è stata riconosciuta e autorizzata quale associazione nazionale di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo ai sensi della legge 2 agosto 2002, n.22". "Siamo soddisfatti del riconoscimento - dichiara Sergio Marini, presidente di Coldiretti e di Ue.Coop -. La centrale nasce per volontà di tante imprese che hanno creduto e condiviso un percorso volto a rafforzare il ruolo della cooperazione".
"Premetto - dice Marini - che Ue.Coop opererà nell'agroindustria ma anche nei servizi sociali, nell'edilizia, nel lavoro e in vari altri segmenti. La peculiarità è che abbiamo un visione orizzontale e ci ispiriamo ai valori della sussidiarietà e della sostenibilità. Le altre centrali sono corporative, ottocentesche e a difesa di rendite anacronistiche".
Una stoccata diretta in particolare all'Alleanza delle Cooperative (che riunisce Confcooperative, Legacoop e Agci) che nella Commissione per le cooperative aveva votato contro il riconoscimento. L'istruttoria per Ue.Coop era stata avviata lo scorso 22 marzo e si è quindi conclusa in poco più di 60 giorni. Ora Coldiretti dichiara che alla nuova centrale aderiscono 4 mila cooperative in tutte le regioni. "Sì perché - spiega Marini - strada facendo sono cresciute. E cresceranno ancora. Più in là ci struttureremo meglio e verranno elette le rappresentanze territoriali".
"Compito di Ue.Coop - ha precisato Marini - sarà ripartire dalle persone e dai territori, dal capitale umano e sociale e dalle ricchezze naturali e culturali del nostro Paese quali leve competitive antiche ma moderne, durevoli ma sostenibili. Solo cosi crescita e qualità della vita, lavoro e giustizia sociale, mercato globale e identità territoriale potranno convivere - ha continuato il presidente di UE.COOP - in una rinnovata stagione di democrazia e pluralismo".

È, invece, scettico il presidente della Cia e coordinatore di Agrinsieme Giuseppe Politi sul riconoscimento da parte del ministero dello Sviluppo economico: "l'unica considerazione che mi viene da fare è che quello del ministro Corrado Passera non era un atto dovuto". Politi prosegue: "Ricorderemo questo ministro per due cose: per il polverone alzato sull'articolo 62 – con cui ha cercato di vanificare tutto quanto era stato fatto – e per la firma di questo decreto in modo anche poco corretto, con un governo ormai nuovo".
Infine, sulla valutazione politica, il presidente della Cia precisa: "Polverizzare la rappresentanza non fa bene a nessuno. Continuare a dividere non serve. Indebolisce ulteriormente l'agricoltura".

Fonte: Il Sole24Ore – Coldiretti - Agricolae