AGRUMI SUDAFRICANI, TIRA BRUTTA ARIA PER L’EXPORT NELL’UE. GLI OPERATORI STANNO GIA’ PROGRAMMANDO LO SVILUPPO DEI MERCATI IN ASIA E AMERICA

AGRUMI SUDAFRICANI, TIRA BRUTTA ARIA PER L’EXPORT NELL’UE. GLI OPERATORI STANNO GIA’ PROGRAMMANDO LO SVILUPPO DEI MERCATI IN ASIA E AMERICA
La scorsa settimana si è tenuto in Sudafrica un incontro tra Justin Chadwick, amministratore delegato della Citrus Growers of South Africa, e Vaughan Hattingh, amministratore delegato della Citrus Research International. I due rappresentanti di spicco del settore agrumicolo sudafricano sono molto preoccupati per le scelte attuate dall'Unione Europea, che ha recentemente ristretto gli standard di sicurezza alimentare sugli agrumi importati colpiti da Citrus Black Spot (o "maculatura nera degli agrumi"), al punto che per il Sudafrica si profila una potenziale chiusura del mercato comunitario. Il bando verrà introdotto se si registreranno più di cinque casi di agrumi colpiti da CBS. Una soglia molto bassa, considerando che nella scorsa stagione si sono verificati quasi trenta casi.
Il Sudafrica spedisce verso i Paesi dell'Unione Europea circa il 22% delle quantità complessive esportate annualmente. I produttori del Paese hanno già anticipato una raccolta di 100 milioni di cartoni in questa stagione.
Perdere l'accesso al mercato europeo potrebbe dunque rappresentare un durissimo colpo per l'attività degli operatori. Produttori e esportatori, intanto, stanno già pensando a nuovi mercati da sviluppare. Uno potrebbe essere quello degli Stati Uniti che ha appena limitato le restrizioni al prodotto dalle aree dove si sviluppa la maculatura nera degli agrumi, come l'Uruguay. Al tempo stesso, gli operatori potrebbero scegliere di indirizzare maggiormente le proprie produzioni sui mercati asiatici. E, in quest'ultimo caso, a farne le spese maggiori sarebbe la Nuova Zelanda poichè esporta in Asia gran parte dei propri prodotti agrumicoli.

Fonte: Eurofruit