FRIULI, APPRENSIONE TRA GLI AGRICOLTORI PER MANDORLI, PESCHI, ALBICOCCHI, SUSINI E PERI

FRIULI, APPRENSIONE TRA GLI AGRICOLTORI PER MANDORLI, PESCHI, ALBICOCCHI, SUSINI E PERI
Ghiaccio e neve stanno mettendo a dura prova i primi teneri germogli di una primavera che al momento appare tale solo sul calendario. Per fortuna la maggior parte delle piante appare ancora in riposo invernale, e la linfa non ha iniziato a circolare all’interno di tronchi e rami. I problemi però sussistono per gli alberi da frutto, mandorli, peschi, albicocchi, susini e peri che già da qualche giorno sono in fiore. Le loro chiome colorate, ben visibili nell’area del "Breg" sandorlighese, nel Muggesano e sulle colline immediatamente contigue al centro città, rischiano grosso a causa della bora gelida che imperversa su tutta la provincia.
“Al di là del freddo, stiamo attraversando un periodo di elevata e costante piovosità - spiega Ivo Bozzato, direttore provinciale della Coldiretti - che ci fa ben sperare per l’integrazione di quelle falde acquifere che negli ultimi anni, a causa delle scarse precipitazioni apparivano scarse d’acqua. Il gelo di queste ore non dovrebbe causare grossi danni”. Accanto alla preoccupazione per la bora e il ghiaccio, la Coldiretti puntualizza come questa annata umida e piovosa abbia sinora impedito agli agricoltori di perfezionare nei campi quei lavori necessari per l’impostazione dell’annata agricola. In forte ritardo la cerealicoltura, la semina di ortaggi e asparagi. Lo conferma anche Alojs Debelis, titolare di una delle più antiche aziende orticole dell’area di Coloncovez: “Le precipitazioni continue ci impediscono di seminare un terreno zuppo d’acqua. Meno male che le viti e le altre piante non sono germogliate”. Sul Carso la situazione è la medesima: “Siamo fermi, sinora non siamo riusciti ad arare un metro di terra - afferma Andrej Milic, viticoltore e conduttore di un agriturismo nella località di Sagrado di Sgonico. Sono mesi che piove o nevica, e con queste condizioni non si riescono a piantare né gli ortaggi, né le patate. Un bel problema”.

Fonte: Il Piccolo di Trieste