"FERRARA AGROALIMENTARE": UN PROGETTO DA 38 MILIONI DI EURO PER LO SVILUPPO DEL POST RACCOLTA DELL'ORTOFRUTTA

"FERRARA AGROALIMENTARE": UN PROGETTO DA 38 MILIONI DI EURO PER LO SVILUPPO DEL POST RACCOLTA DELL'ORTOFRUTTA
Un contratto di sviluppo denominato “Ferrara Agroalimentare” del valore di quasi 38 milioni di euro e capace di produrre 80 nuove assunzioni. È quanto hanno proposto sette imprese ferraresi – Mazzoni, Afe, Op Kiwi, Patfrut, Ve.Ba, Le Due Valli, e Soc. Agr. Codigoro -  al Ministero per lo Sviluppo economico, chiedendo una compartecipazione al finanziamento dal 20 al 30% dell’investimento complessivo.
Una domanda non rivolta al ministero per l’Agricoltura non per sbaglio, perché il progetto riguarda espressamente le fasi successive alla produzione. E infatti i settori chiamati in causa sono quelli della lavorazione, conservazione, trasformazione e commercializzazione, principalmente dei prodotti ortofrutticoli e avicoli che costituiscono momenti di assoluta qualità dell’agricoltura estense.
“Così – ha spiegato la presidente della Provincia Marcella Zappaterra – si può creare una vera e propria filiera produttiva all’insegna della qualità, capace di rafforzare il settore agricolo del nostro territorio e renderlo più capace di evitare i rischi di una crisi strutturale, recentemente accresciuti dal terremoto, dalla siccità e dalle difficoltà di accesso al credito delle imprese”.
Dentro il progetto “Ferrara Agroalimentare”, dunque, rientrano tutte le strutture, attrezzature e le tecniche che riguardano la lavorazione dei prodotti agricoli ferraresi, in prima linea pere e mele, e nell’ambito di analoghi contratti di sviluppo che interessano il bacino territoriale di Ferrara, Bologna e Modena.
"Le modalità concrete in cui avviene il tutto - hanno spiegato in sequenza Sante Tarabusi e Alfredo Salami, dell’omonimo Studio di Lavezzola, e Luigi Mazzoni, titolare dell’impresa di Tresigallo nel settore ortofrutta – sono quelle tipiche di un contratto unico siglato con il ministero, dopodiché la sua gestione operativa è demandata ad ogni singola azienda che aderisce al progetto. Nonostante i tempi non brevi dell’arrivo concreto dei finanziamenti – ha puntualizzato Mazzoni – c’è comunque la certezza di poter contare su una linea di investimenti nel tempo e perciò di una sostanziale continuità produttiva delle imprese, con tutto quel che significa in termini di produzione, reddito, capacità di espansione ed innovazione e tenuta occupazionale”.

Nella foto di apertura: presentazione del progetto.

Fonte: Provincia Ferrara