«Pesche, finalmente si torna alla normalità»

Zanelli (Apofruit): «Ecco le criticità che abbiamo dovuto superare»

«Pesche, finalmente si torna alla normalità»
Dopo due annate disastrose dal punto di vista dei volumi, la campagna peschicola italiana è tornata quest’anno alla normalità sia in termini produttivi che commerciali, favorita anche dalla scarsa presenza di prodotto spagnolo sul mercato. Abbiamo disegnato il quadro della stagione con Mirco Zanelli, direttore commerciale di Apofruit.

L’assenza del prodotto spagnolo sul mercato italiano ed estero vi ha permesso di guadagnare nuove quote di mercato?
Certamente la carenza del prodotto spagnolo si è fatta sentire, come sicuramente aveva pesato anche la mancanza di produzione italiana nelle due ultime annate: esperienze che ci hanno insegnato come i cambiamenti climatici possono influenzare in momenti diversi tutti gli areali produttivi. Questa situazione ci ha permesso di riaffrontare in maniera organica e continuativa più clienti e un maggior numero di mercati rispetto alle scorse campagne. Allo stesso tempo, abbiamo avuto modo di dimostrare sia la qualità dei prodotti che l’ottima organizzazione che abbiamo a disposizione in questa annata, molto complicata dal punto di vista del reperimento della manodopera, dei trasporti e dei materiali di confezionamento.
Un mix di fattori che ha rimesso i nostri prodotti al centro delle forniture delle principali catene europee, in particolare Inghilterra e nord Europa che prima erano appannaggio della Spagna.



I volumi raccolti quest’anno rispecchiano le vostre aspettative?
I quantitativi con i quali chiuderemo la stagione si avvicinano molto ai preventivi fatti ad inizio campagna. Risultati che abbiamo ottenuto tramite il controllo della produzione realizzato con uno staff interno di tecnici di campagna, che ci ha permesso di agire in due direzioni: seguire la qualità in campo e dare assistenza ai nostri soci e, allo stesso tempo, avere una fotografia sempre aggiornata delle nostre produzioni.  

Come hanno influito le temperature alte sullo sviluppo dei calibri e sulla qualità dei frutti?
Il livello qualitativo dei prodotti è stato elevato per la maggior parte della stagione, certamente le alte temperature hanno influenzato da un lato l’accrescimento dei frutti - che in certi momenti è stato al di sotto delle medie attese - dall’altro ha contribuito ad innalzare il livello gustativo.
Mercato: la domanda è stata in linea con le vostre prospettive?  
Per i due terzi della campagna le richieste sono state in linea con i quantitativi disponibili, un rallentamento delle richieste e dei consumi si è evidenziato dalla metà di agosto in avanti e ci accompagna tutt’ora. A condizionare questo ‘stop’ è sicuramente il calo dei consumi che si sta confermando anche al rientro dalle ferie nella grandi città, oltre ai riassortimenti fatti da alcune catene che preferiscono inserire già i prodotti autunnali.

A livello varietale, quali sono state le tipologie più richieste?

Le richieste di quest’anno, come negli ultimi anni, si sono concentrate sulle nettarine per un 70/80%. Nella prima parte della campagna (fino alla metà di agosto) anche le pesche hanno avuto una buona richiesta, in controtendenza rispetto alle scorse campagne: un successo a cui ha sicuramente contribuito l’assenza sul mercato di pesche piatte spagnole.


Per i prossimi anni investirete in innovazione?   
Dato che questa annata ci ha permesso di tornare un po’ alla normalità, abbiamo finalmente una fotografia precisa delle produzioni: da quest’anno possiamo quindi tornare a rivalutare insieme ai nostri produttori un bilanciamento dei calendari produttivi delle diverse aree e delle diverse varietà. In termini di innovazione andremo a mettere in campo test significativi sulle nettarine piatte bianche. Ci sembrano un prodotto molto richiesto dai consumatori, dato che il loro consumo è facilitato rispetto ai classici frutti tondi.

A livello di packaging, avete introdotto qualche novità?
 
Per il secondo anno consecutivo, per le pesche gialle (ed in fase di test anche per le nettarine gialle) stiamo portando avanti un progetto di prodotto pronto al consumo con una catena distributiva italiana: si tratta di frutti raccolti maturi in campagna dai nostri produttori e spediti al punto vendita entro le 24 ore. Su questi prodotti va riconosciuto un valore aggiunto per i produttori, che si impegnano a raccogliere il prodotto in più stacchi, gestire le piante in fase di potatura e diradamento. Inoltre con il prodotto a marchio (Solarelli) abbiamo proseguito le attività nei Paesi del Golfo Persico, dove arriviamo con una media di 2 voli settimanali di drupacee ed abbiamo allargato l’esperienza del vassoio 4 frutti in cartone brandizzato Solarelli al mercato nazionale e ad alcune catene del Nord Europa.   


Quando pensate di terminare le campagne di pesche e nettarine?
Fatto salvo le condizioni climatiche che nelle ultime settimane hanno influenzato le raccolte, i quantitativi di prodotto ancora in campo ci permetteranno di arrivare a coprire il mese di settembre sia con pesche che con nettarine. Oltre alle varietà tardive su cui hanno investito negli ultimi anni i nostri produttori in Romagna, possiamo contare anche su una piccola base produttiva di soci in Sicilia nella provincia di Caltanisetta per coltivazioni tipicamente tardive.

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