La cipolla fa i conti con bulbi più piccoli

Selenella: «Colpa della siccità, ma non cala l'interesse del mercato»

La cipolla fa i conti con bulbi più piccoli
Il caldo, si sa, ha fatto più danni che altro nell’estate infuocata che ci stiamo lasciando alle spalle. A soffrirne è anche la cipolla coltivata in Emilia-Romagna, che a raccolta quasi ultimata fa i conti con una produzione inferiore e il calibro del bulbo lievemente minore rispetto al canone classico.

Ce ne parla Massimo Cristiani, presidente del Consorzio Patata Italiana di Qualità – Selenella: “Le temperature alte hanno influito su due fattori: la quantità e la pezzatura, ma la qualità ha retto e l’aspetto del prodotto è molto buono per tutte e tre le tipologie di prodotto (bianca, gialla e rossa, ndr)”.



Il mercato però non risulta avere problemi nell’accogliere il prodotto. “I calibri non sono particolarmente grossi per il confezionato – spiega il presidente – ma essendo appena partiti con la commercializzazione possiamo dire che c’è ugualmente una buona risposta da parte dei clienti e dei consumatori”.

“Contestualmente, in questa fase iniziale i prezzi sono in aumento sia in campagna che per il prodotto confezionato”, riporta Cristiani, spiegando che l’aumento dei costi energetici influirà anche nelle quotazioni. “Ogni eventuale aumento del prezzo è legittimato per coprire un maggior costo nella conservazione della referenza, una necessità di cui non possiamo fare a meno”.



Il brand Selenella ha introdotto la cipolla nel suo paniere dal 2019 e conta su 200 ettari di superficie complessiva coltivata dai soci conferitori. La referenza protagonista per quantità e volumi è la gialla, a seguire la bianca e la rossa. 

Conclude Cristiani: “Sta crescendo l’interesse per la referenza da parte del consumatore che in Selenella riconosce un marchio di garanzia e qualità. Anche la Gdo è sempre più attenta e lo sta inserendo in modo continuativo”. 

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