Ciliegie di montagna, una produzione al top

Melinda: «Ma l'anticipo di maturazione non ha giovato, consumi fiacchi»

Ciliegie di montagna, una produzione al top
È una produzione in crescita quella delle ciliegie di montagna. Complici le condizioni climatiche particolarmente favorevoli, quest’anno il consorzio Melinda, a campagna quasi conclusa, può dire di aver realizzato 2500 tonnellate di prodotto tra Kordia e Regina, circa 500 tonnellate in più rispetto all’anno passato. Non sono tutte rose e fiori però, spiega a IFN il direttore commerciale Nicola Magnani. 

“La produzione che si estende su circa 170 ettari risulta maggiore del 20% rispetto allo scorso anno – dichiara -. Siamo entrati in produzione però con una settimana di anticipo rispetto al solito e il prodotto è maturato velocemente, obbligandoci ad una raccolta molto veloce e per questo complessa.” 



Il periodo di maturazione non è stato congeniale per i produttori della Val di Non, che hanno immesso sul mercato ciliegie che hanno dovuto lottare con la concorrenza degli altri areali. “Nella seconda metà di giugno era ancora molto attiva la campagna delle ciliegie pugliesi, di Vignola e del Piemonte. Il mercato era quindi affollato – spiega ancora Magnani – e questo ci ha penalizzati sul fronte delle quotazioni, che erano basse all’inizio e si sono mantenute tali”.

Poche soddisfazioni anche sul fronte dei calibri, inferiori rispetto agli anni passati. “A comportare una pezzatura ridotta non dovrebbe essere stata la siccità, perché l’irrigazione artificiale non è mai venuta meno, ma un’eccessiva allegagione e uno scarso diradamento”.



La produzione quest’anno ha avuto meno appeal nonostante la qualità non abbia risentito del calibro piccolo. “Abbiamo ricevuto apprezzamenti importanti da parte dei nostri clienti, ma abbiamo anche la sensazione di consumi in lieve diminuzione in Gdo – riporta il direttore commerciale –. In un contesto delicato e sofferente come quello che stiamo vivendo, sicuramente una minore disponibilità in termini economici ha influito molto sull’acquisto di ortofrutta da parte dei consumatori, determinando minori vendite”. 



Il prodotto, che deriva da una zona particolarmente vocata per la coltivazione del ciliegio tardivo, è disponibile in formati di confezionamento diversi, adatti alle molteplici occasioni di consumo. 

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