La rivoluzione di Spreafico

L'ad del gruppo: «Nuova organizzazione per essere pronti alle sfide dell'autunno»

La rivoluzione di Spreafico
Cambia il clima, muta il mercato, si evolvono le relazioni di filiera. I fattori in gioco sono molteplici e la situazione geopolitica internazionale è un ulteriore elemento con cui fare i conti. In questo contesto organizzazione e strategia diventano i binari su cui attraversare una di quelle fasi che passeranno alla storia: la capacità di reagire e di anticipare gli scenari futuri determina il successo delle imprese e la Spreafico Francesco & F.lli Spa - un gruppo da 360 milioni euro di fatturato, quartier generale a Dolzago (Lecco), una sede commerciale in Cile e 800 ettari di proprietà in Italia e all’estero - negli ultimi mesi ha ridefinito l'assetto organizzativo, implementando nuovi strumenti per garantire trasparenza nella gestione e nei processi. 

Come spiega l'amministratore delegato Raffaele Spreafico, il percorso intrapreso è necessario per affrontare le sfide del prossimo autunno, a partire da inflazione e caro energia, che già stanno impattando sulla creazione di valore nella filiera. Ma con ricerca, tecnologia e ridefinizione degli obiettivi - in linea con quelli di clienti e acquirenti - e mantenendo sempre uno sguardo attento alla sostenibilità, si possono superare le difficoltà.



“La filiera agricola sta vivendo una fase delicata in cui le questioni geopolitiche, climatiche e logistiche, unite alla necessità di trovare soluzioni sempre più sostenibili, anche durante la situazione sanitaria in corso, hanno ridefinito i confini del settore - racconta Spreafico - Gli ultimi mesi hanno rappresentato l’occasione per rivedere le strategie e i valori aziendali, per crescere e migliorare il nostro operato in ogni aspetto. Una rivoluzione interna che da un punto di criticità come quello legato alla logistica, ha permesso di ridefinire l’azienda come un modello di gestione all’interno del settore, efficace ed affidabile sul piano di una sana competitività imprenditoriale”.

La trasformazione della Spreafico ha riguardato, tra gli altri punti, l’aggiornamento del modello di organizzazione gestione e controllo e l’irrobustimento della funzione acquisti, la creazione di una nuova struttura organizzativa e di governance secondo standard di eccellenza. In ambito produttivo, sono diverse le attività che il gruppo sta portando avanti, soprattutto per dare supporto ai produttori partner: ne è un esempio l’importante lavoro per poter garantire frutta italiana all’interno dei punti vendita e le sue eccellenze come le pere, i kiwi, la frutta a nocciolo, i mandarini e i piccoli frutti.

“Gli ultimi due anni sono stati caratterizzati da nuovi ritmi, nuove logiche di gestione del lavoro e bisogni al quale abbiamo dovuto fare fronte con diversi interlocutori e stakeholder - aggiunge Raffaele Spreafico - L’obiettivo è consolidare l’aspetto strutturale e organizzativo e diventare punto di riferimento nel settore non solo per i clienti b2b, ma anche per i consumatori finali".



Da oltre 65 anni, l’azienda familiare verticalmente integrata nella filiera è punto di riferimento nel settore ortofrutticolo in Italia e all’estero. Produzione, importazione e distribuzione sono le attività sulle quali fonda la sua identità e la sua distintività. Proprio la collaborazione con produttori italiani ed esteri permette di movimentare ogni anno oltre 300 mila tonnellate di frutta e verdura premium che dalle 9 sedi sul territorio nazionale arrivano nelle case dei consumatori.

“Vogliamo essere sempre più integrati in questa fase e per fare sì che tale progetto possa consolidarsi occorrerà puntare su professionalità adeguate nelle diverse fasi operative - conclude Raffaele Spreafico - Per questo motivo l’azienda ha avviato un percorso anche per le risorse umane, al fine di supportare la managerializzazione interna e definire un piano strategico di valore".

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