Il cambiamento climatico stravolge il ciclo degli insetti

Da organismi utili a fitofagi. Agrion e la risposta delle nuove varietà di ciliegio e albicocco

Il cambiamento climatico stravolge il ciclo degli insetti
Il cambiamento climatico sta condizionando il quadro frutticolo italiano e non solo; infatti, da quello che emerge dall’incontro tecnico promosso da Agrion su ciliegio e albicocco, è che anche gli insetti a causa delle alte temperature stanno modificando il loro ciclo biologico.
Come il caso della Forficula, che da insetto utile si sta trasformando in un fitofago abbastanza dannoso per le drupacee e quest’anno sono stati registrati i primi danni anche su ciliegio, come spiega Luca Nari di Agrion.
“Questa mutazione – illustra l’esperto – è avvenuta perché le alte temperature hanno permesso al numero di esemplari di crescere a dismisura cambiando l’atteggiamento della popolazione della Forficula verso le colture. Principalmente il problema si sta riscontrando in Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto dove l’inverno mite non limita la proliferazione”.



Su ciliegio sono stati registrati danni sull’apparato fogliare e sulla drupa. Per contrastare la Forficula si stanno eseguendo delle lavorazioni sul terreno con lo scopo di alterare il ciclo biologico dell’insetto contenendo il numero di esemplari.
“L’asset varietale – afferma Nari – è influenzato dalla situazione meteo anomala che ha registrato un aumento della temperatura di 1° negli ultimi 12 mesi, con precipitazioni molto scarse. Per quanto riguarda le varietà di ciliegio si punta ad un miglioramento varietale per aumentare il calendario di raccolta”.



Tra le varietà precoci vi è Early Star, autofertile caratterizzata da un colore brillante ma molto sensibile alla spaccatura della drupa; pari epoca vi è la Glen Blush, varietà a polpa bianca. Folfer, presenta una polpa particolarmente dura, con sapore dolce aromatico; Cerasina, autoincompatibile selezionata in Germania. Sweet Lorenz, autoincompatibile con ottime caratteristiche organolettiche e Giant Red, grossa pezzatura, sapore dolce.
Varietà di nuova introduzione è la Starland a polpa bianca e Arvin Glen che fruttifera principalmente sui dardi. Emma, invece, presenta la drupa con peduncolo molto lungo e frutto dalle ottime caratteristiche organolettiche. Tra le novità anche Royal Helene: rapida entrata in produzione, pezzatura grossa, polpa consistente, presenza di frutti con peduncolo ingiallito, M2060 e M2061, frutti medio-grandi con polpa consistente.



“Per quanto riguarda l’albicocco – spiega l'agronomo Valentina Roera - specie che si sta diffondendo principalmente al sud. Il cambiamento climatico minaccia la qualità delle produzioni con elevata presenza di batteriosi e le fioriture anticipate di 9 giorni creano un eccesso di varietà precoci causando dei mercati poco attivi. Si punta molto all’attrattività del prodotto e meno alle caratteristiche organolettiche”
Tra le nuove varietà come M1271 con buccia rossa e sensibilità a Pseudomonas; Aprireve con ottime caratteristiche organolettiche e attrattività, M1267 selezione a polpa bianca, Apribang, elevata tenuta di maturazione in pianta, si evince come ci si orienti per migliorare l'aspetto morfologico della drupa.



Inevitabile che lo scenario produttivo dovrà adattarsi ai nuovi ritmi biologici dettati dal clima, cercando di massimizzare l’efficienza per il produttore, che in questo momento sta subendo i danni da cambiamento climatico.


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