«Meloni e angurie, aspettiamo il rialzo delle temperature»

Da Pescara, Palestini: «Mancano le percoche, bene le ciliegie della Val Venosta»

«Meloni e angurie, aspettiamo il rialzo delle temperature»
Il grande caldo atteso per questi giorni potrebbe giovare alla vendita di meloni e angurie, articoli che nell’ultima settimana hanno avuto “un andamento stabile e vendite costanti, senza alcuna accelerazione né diminuzione”, spiega a IFN Angelo Palestini titolare e responsabile vendite di Ortofrutta Palestini, operante al centro agro-alimentare La Valle della Pescara.

E continua: “Se torna il caldo forte come nella penultima settimana (4/9 luglio, ndr), dovremmo sicuramente riuscire a vendere meglio questi articoli. Attualmente stiamo commercializzando il melone retato locale a 1 euro al chilogrammo mentre il prodotto dall’area vocata di Sermide (Mantova) confezionato in cartoncino arriva a 1,50/1,60 euro al chilogrammo”.
Ortofrutta Palestini commercializza anche le angurie provenienti da tutta Italia, Battipaglia (Salerno), Lecce e Mantova: “I prodotti provenienti dalla Puglia li vendiamo a 0,50 euro al chilogrammo mentre i frutti mantovani, che sono più omogenei come pezzatura e colore, riusciamo a piazzarli a 0,70 euro al chilogrammo”.



Nella proposta dei frutti estivi mancano invece le percoche, sia sul mercato italiano che quelle provenienti dalla Spagna. “Abbiamo tanta merce di calibro medio-piccola ma alcuni frutti sono anche rovinati e non raggiungono buone quotazioni – commenta il grossista – un discorso diverso va fatto per i calibri maggiori: per esempio il calibro 16 riusciamo a commercializzarlo nella fascia prezzo 2,50/2,80 euro al chilogrammo fino a punte di 3 euro al chilogrammo”.



In calo anche la disponibilità di pesche e nettarine, che mancano anche in terra spagnola. “Siamo fortunati perché abbiamo molto prodotto locale e riusciamo ad arrangiarci – sottolinea Palestini – la fascia prezzo in cui riusciamo a commercializzare le nettarine è 1,20/1,30 euro al chilogrammo”.



Dopo una stagione alquanto disastrosa, le albicocche si avviano alle battute finali. “Ora c’è decisamente un mercato più ‘pulito’ dove predominano le varietà tardive provenienti dalla Basilicata – dice il titolare di Ortofrutta Palestini -  ad esempio vendiamo la Faralia a 1/1,50 euro per il prodotto medio e a 2 euro per il prodotto di qualità extra”.



Buone le quotazioni anche per le ciliegie della Val Venosta, che sono commercializzate a 6 euro al chilogrammo per un calibro 30, mentre è già terminato il prodotto a provenienza pugliese.

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