Ciliegie di montagna, previsioni positive

In Val Venosta condizioni ideali. Ladurner (Vip): «Prove con nuove varietà»

Ciliegie di montagna, previsioni positive
Per le ciliegie di montagna si prospetta una campagna coi fiocchi. In casa Vip la raccolta è in partenza proprio in questi giorni e durerà fino a metà agosto: dai ceraseti sono attesi volumi più alti di quello dello scorso anno, perché il clima quest'anno non ha riservato sorprese. Se nel 2021 le gelate avevano compromesso parte della produzione, gli ultimi mesi hanno visto temperature fresche ma miti e nessuna gelata. Si prevede che i volumi si attesteranno sulle 700 tonnellate.

Il clima benevolo ha favorito la maturazione di un prodotto qualitativamente molto valido. I teli anti-pioggia proteggeranno con efficacia i frutti in caso di precipitazioni nei giorni della raccolta.



Le varietà coltivate dai soci di Vip sono quelle tradizionali della Val Venosta: Kordia e Regina, dolci, caratterizzate da colore rosso scuro, grandezza dei frutti e polpa soda. Ma in un prossimo futuro ci potrebbero essere novità. “In collaborazione con il Centro di Sperimentazione Laimburg - precisa infatti Reinhard Ladurner, responsabile vendite ciliegie dell’Associazione dei Produttori Ortofrutticoli della Val Venosta - stiamo facendo delle prove con nuove varietà”. Le ciliegie di montagna si distinguono da quelle di pianura per il sapore particolarmente intenso, oltre che per la croccantezza della polpa, dovuti alla maturazione più lenta sull’albero.



La distribuzione avverrà per il 50% attraverso i mercati all’ingrosso e per il 50% attraverso la GDO. Il 90% del prodotto sarà destinato al mercato interno, principalmente al Centro Nord: Trentino-Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Liguria e Toscana. “Con qualche pedana - riporta Ladurner - arriveremo anche al Sud, Sicilia e Sardegna comprese”. Il 10% del raccolto sarà rivolto all’export, destinato a Germania e Austria.

La coltivazione delle ciliegie della Val Venosta avviene in parte secondo il metodo dell’agricoltura biologica e in parte secondo quello della produzione integrata. “In entrambi i casi, alla base di tutto il lavoro c’è la volontà di essere sostenibili per l’ambiente e dare vita ad un prodotto naturale e genuino”, sottolinea il responsabile vendite Ladurner.

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