Attualità
Caronte «cuoce» l'uva da tavola
Segnalati danni in Sicilia. Op Frutta Più: «Estirpiamo albicocchi, coltiveremo grano»
Il grande caldo delle ultime settimane impatta sulla produzione di uva da tavola. In alcuni areali siciliani si segnalano danni sui grappoli di uva Italia e soprattutto Red Globe, cultivar particolarmente sensibile allo stress termico.
"Il danno c'è, in alcuni vigneti su Red Globe registriamo perdite fino al 50% - dice a IFN Giuseppe Di Liberto, presidente dell'Op Frutta Più di Ravanusa (Agrigento) - Nin siamo indenni dall'ondata di caldo e siccità che sta affliggendo l'Italia, ma nessuna associazione di categoria siciliana fa seriamente appello alle istituzioni per affrontare le problematiche che stiamo vivendo noi produttori: siamo abbandonati a noi stessi".
C'è un problema infrastrutturale e, secono l'imprenditore agricolo, di sistema. "In Sicilia non c'è una diga che funzioni come si deve, abbiamo delle cattedrali nel deserto, abbiamo impianti abbandonati e non funzionanti - prosegue nel suo accorato sfogo - Purtroppo non abbiamo una rappresentanza, non riusciamo a far sentire la nostra voce. E i problemi non mancano: dalla manodopera che non si trova agli aumenti dei costi produttivi. L'ultima bolletta che mi è arrivata era il 180% più alta, a parità di consumi e periodi, rispetto a due anni fa".
Un contesto che porta a scelte dolorose. "Nelle nostre aziende stiamo estirpando albicocchi per poi seminare grano: quando succedono cose come queste è una sconfitta per tutti. Con le albicocche abbiamo molteplici problemi, è un frutto dalla campagna veloce, con le quotazioni che fanno le montagne russe: con il grano almeno non avrò il problema della manodopera. Ma la filiera ne perderà, perché noi produttori ortofrutticoli siamo un volano per tante attività. Non voglio essere garantito da nessuno, ma vorrei almeno un sistema Paese che assecondasse le esigenze dei noi produttori - conclude Giuseppe Di Liberto - e ci permettesse di mantenere operative le nostre attività".
Copyright 2022 IFN Italiafruit News
"Il danno c'è, in alcuni vigneti su Red Globe registriamo perdite fino al 50% - dice a IFN Giuseppe Di Liberto, presidente dell'Op Frutta Più di Ravanusa (Agrigento) - Nin siamo indenni dall'ondata di caldo e siccità che sta affliggendo l'Italia, ma nessuna associazione di categoria siciliana fa seriamente appello alle istituzioni per affrontare le problematiche che stiamo vivendo noi produttori: siamo abbandonati a noi stessi".
C'è un problema infrastrutturale e, secono l'imprenditore agricolo, di sistema. "In Sicilia non c'è una diga che funzioni come si deve, abbiamo delle cattedrali nel deserto, abbiamo impianti abbandonati e non funzionanti - prosegue nel suo accorato sfogo - Purtroppo non abbiamo una rappresentanza, non riusciamo a far sentire la nostra voce. E i problemi non mancano: dalla manodopera che non si trova agli aumenti dei costi produttivi. L'ultima bolletta che mi è arrivata era il 180% più alta, a parità di consumi e periodi, rispetto a due anni fa".
Un contesto che porta a scelte dolorose. "Nelle nostre aziende stiamo estirpando albicocchi per poi seminare grano: quando succedono cose come queste è una sconfitta per tutti. Con le albicocche abbiamo molteplici problemi, è un frutto dalla campagna veloce, con le quotazioni che fanno le montagne russe: con il grano almeno non avrò il problema della manodopera. Ma la filiera ne perderà, perché noi produttori ortofrutticoli siamo un volano per tante attività. Non voglio essere garantito da nessuno, ma vorrei almeno un sistema Paese che assecondasse le esigenze dei noi produttori - conclude Giuseppe Di Liberto - e ci permettesse di mantenere operative le nostre attività".
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