«Manodopera, legare il salario alla produttività»

Falconi (Italia Ortofrutta): «La Via della Seta è un flop, rivedere anche il Farm To Fork»

«Manodopera, legare il salario alla produttività»
La manodopera sempre più difficile da reperire e che mette a rischio il raccolto è un tema che non poteva non essere toccato al convegno organizzato da Italia Ortofrutta la scorsa settimana a Roma. Una possibile soluzione secondo il direttore dell’unione nazionale, Vincenzo Falconi, è nei contratti. Il suo invito alla politica, infatti, è quello di riformare il lavoro legando la remuneratività salariale alla produttività. 

“I contratti di lavoro in agricoltura sono poco funzionali al datore di lavoro – rimarca il direttore a IFN –. La condizione ideale per lavorare in campagna è che l'operaio percepisca il salario in base a quanto prodotto riesce a raccogliere in una giornata di lavoro. Un modo di lavorare che premia chi è più efficiente, permettendogli di aumentare il proprio salario".



Si parla tanto di export e dell'importanza, soprattutto con la guerra in Ucraina, di trovare nuovi mercati, anche lontani. Possono essere reali soluzioni? Guardando i risultati dell'apertura del mercato in Oriente, i dubbi vengono, come sottolinea Falconi.

“Stiamo chiedendo i dati riguardanti l’esportazione con Paesi come Cina e Vietnam, dato che sembravano mercati tanto importanti e urgenti, ma in Vietnam per esempio ci risulta che abbiamo esportato poco finora. In pratica la politica ha distolto lo sguardo da problemi più seri e la colpa in parte è anche degli imprenditori del settore ortofrutticolo che speravano molto sulla Via della Seta".

Durante il convegno Falconi è intervenuto anche sugli obiettivi di Green Deal e Farm To Fork. “Sono da rivedere, soprattutto l'aumento delle superfici bio, perché ci servono principi attivi per difenderci dalle malattie di cui non si è tenuto conto. La sostenibilità sociale e dell’ambiente sono importanti ma non devono andare a scapito della sostenibilità economica, altrimenti si rovina il tessuto produttivo. Inoltre - conclude - la politica deve incentivare il lavoro, non creare competizione tra quest’ultimo e le politiche di sostegno".

Ha collaborato Alessandro Iasevoli

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