Berries, un nuovo magazzino tutto per loro

Ortofruit Italia: «Così gestiamo al meglio i picchi produttivi»

Berries, un nuovo magazzino tutto per loro
Un nuovo magazzino dedicato ai piccoli frutti per poter allungare il periodo di commercializzazione. Il progetto ambizioso e diventato realtà è di Ortofruit Italia, l’Op in provincia di Cuneo nata nel 2003 e specializzata nella lavorazione dei berries. 



L’inaugurazione è avvenuta la scorsa settimana presso la sede della cooperativa Agrifrutta. Si tratta di uno stabilimento che punta sulla calibratura, frigoconservazione e confezione di mirtilli, lamponi e baby kiwi Nergi. “Con questo nuovo multi-magazzino – spiega a IFN Domenico Paschetta, presidente dell’Op - vogliamo cercare di gestire al meglio i picchi produttivi per non rischiare di trovarci ingolfati da un eccesso di prodotto pronto per essere commercializzato tutto nello stesso momento. Con l’entrata in funzione della struttura abbiamo automatizzato la lavorazione di prodotti altamente sensibili e quindi è meglio toccare il meno possibile. Prima invece avveniva manualmente e comportava costi molto elevati”.  

Nasce così un vero e proprio centro di agricoltura 4.0 grazie al restyling completo dello storico magazzino della cooperativa associata Agrifrutta secondo standard di ultima generazione: innovazione a tre tecnologie (RFID, RTL e realtà aumentata), atmosfera modificata e controllata su ogni pallet unit, bio-sanificazione con ozono ad azione battericida e antimuffa, hydrocooling con calibratura ad acqua a temperatura controllata.



“La maggior parte del nostro fatturato – prosegue il presidente – proviene proprio dai berries. In particolare, la referenza più richiesta è il mirtillo, a seguire il lampone, le more e il ribes. I consumi legati ai piccoli frutti negli ultimi anni stanno aumentando, ma questo è un anno anomalo in cui anche questi prodotti devono fare i conti con i costi che aumentano anche per il conflitto russo-ucraino comportando un ridimensionamento degli acquisti”.

Nonostante la situazione di precarietà, in Italia l’interesse segue un trend in crescita. “Qui era molto basso rispetto agli Stati Uniti e al nord Europa, ma finalmente le prospettive di crescita ci sono quindi puntiamo ad una produzione italiana maggiore, che riesca a coprire 12 mesi all’anno. Per ora riusciamo ad arrivare a 10 e facciamo la contro stagione con i prodotti esteri, ma dall’anno scorso abbiamo aumentato i conferimenti provenienti dal sud, tra Puglia e Calabria, per dare continuità alla nostra clientela”.



L’op si occupa anche di albicocche, la cui campagna sta iniziando adesso in Piemonte, e ciliegie. “Il mercato - spiega - è intasato perché la produzione meridionale ha subito ritardi e il nord al contrario ha iniziato la raccolta in anticipo. Speriamo quindi che nel giro di 9/10 giorni diminuisca la produzione". 

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