Radicchio tardivo di Treviso, svelata la magia

Le fasi di produzione della specialità raccontate da Andrea Lorenzon

Radicchio tardivo di Treviso, svelata la magia
Quando cresce in campo è verde, eppure si trova in commercio con le caratteristiche tonalità bianca e rossa. Qual è il segreto del radicchio tardivo di Treviso?

Il prodotto, già tutelato da un’apposita certificazione Igp, deve seguire precisi passaggi di produzione per arrivare al consumatore così com’è conosciuto. Li racconta in un video Andrea Lorenzon, creatore della rubrica “Come fanno le cose” in collaborazione con l’ azienda agricola Nonna Carla.

“Una volta l’ho visto in un campo ed era completamente diverso, giuro che non l’ho neanche riconosciuto. Mi sono chiesto come fanno a farlo” irrompe il presentatore in video.



Il radicchio tardivo di Treviso, anche detto Spadone o Fiore d’inverno, viene seminato a luglio in Veneto: le caratteristiche ottimali per la sua coltivazione sono temperature fredde e molta acqua. A novembre inizia poi la raccolta del prodotto.

“Per fare la magia  - spiega Lorenzon nel video - il radicchio viene raccolto tagliando la radice, rimuovendo la terra e impilandolo in una cassa. A questo punto gli vengono ‘tagliati i capelli’ (eliminati i ciuffi, ndr). Le casse vengono messe per 15-30 giorni su acqua corrente a temperatura costante e al buio: in questo modo crescerà il cuore della cicoria, che è il vero radicchio tardivo”.



Il presentatore definisce il prodotto una “vera cicoria nobile”, dato che non viene mai esposto ai raggi solari, non assumendo il tipico colore verde dei radicchi.

A seguire “vengono tolte le foglie esterne, tagliate le radici nuove e il radicchio viene messo a lavare in acqua. Dopo un’ultima ripulita, ecco il radicchio tardivo, pronto per essere messo in vendita, mangiato e venerato”.



Oltre ad essere un’importante testimonianza ortofrutticola, il video è un chiaro esempio di quanto il web possa aiutare il settore a comunicare e farsi conoscere a nuovi e promettenti pubblici.

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