Frutta estiva, è allarme per le temperature alte

Il produttore Acciarri: «Stiamo irrigando come a luglio ma la tecnologia ci aiuta»

Frutta estiva, è allarme per le temperature alte
Le temperature continuano ad alzarsi e le piante vanno in sofferenza. In Valdaso, nelle Marche, il caldo ha colpito soprattutto le piante di pesche, bloccandone lo sviluppo dei frutti.

“In questi giorni la temperatura media è sui 30 gradi e su molte drupacee stiamo notando un blocco nella crescita in quanto sopra certe temperature, la pianta accusa uno stress termico che blocca la fotosintesi clorofilliana” spiega a IFN il produttore Paolo Acciarri, titolare dell’omonima azienda agricola di Ortezzano (Fermo) estesa su oltre 80 ettari e specializzata in drupacee, pomacee e piselli.



E continua: “Per sopperire al caldo ed evitare danni alle piante, stiamo utilizzando un’irrigazione di emergenza e stiamo distribuendo lo stesso quantitativo di acqua generalmente utilizzato a luglio. Siamo molto indietro come stagione, perché fino a poco tempo fa ha fatto molto freddo mentre ora le temperature sono in netto rialzo. Sono sicuramente gli effetti del cambiamento climatico, con cui sempre più spesso dovremo fare i conti”.

Per affrontare un clima in continua evoluzione e per mantenere costante il livello qualitativo dei suoi prodotti, l’azienda ha fatto un forte investimento in agricoltura 4.0: “Abbiamo acquistato delle centraline meteo con controllo da remoto– sottolinea Acciarri – oltre a registrare temperature ed umidità, possiamo programmare, azionare e quantificare l’irrigazione direttamente dal nostro cellulare”.
“Siamo in una fase di importante transizione ecologica – commenta il produttore – e non possiamo di certo tirarci indietro. E’ ovvio che dobbiamo ancora prenderci la mano con questi dispositivi ma una cosa è certa: nonostante i quantitativi potranno essere in leggero calo a causa delle temperature calde, non rinunceremo mai alla qualità, che è diventata negli anni il nostro marchio distintivo”.



All’azienda Acciarri conferiscono anche altri produttori locali, nonostante i maggiori quantitativi siano quelli prodotti internamente dall’azienda. I frutti sono poi commercializzati in Gdo e nei mercati all’ingrosso, sia a marchio “Acciarri” che con il marchio del distributore.
Dopo la campagna delle pesche, l’azienda comincerà con le pere coscia, a seguire con le mele Gala e le pere Williams e Abate, per poi finire con mele Fuji e kiwi.



“Con la frutta estiva siamo in ritardo e i consumatori sono ancora orientati sulle pomacee – commenta il produttore – per il momento i prezzi sono buoni considerati i quantitativi davvero scarsi presenti sul mercato. Consideriamo che quest’anno dobbiamo fare i conti con diversi fattori avversi, a partire dall’irrigazione preventiva, dai costi delle materie prime, ai consumi stagnanti e alla difficoltà di reperimento della manodopera. Speriamo che i consumi possano alzarsi e che i prezzi rimangano comunque stabili”.

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