Unitec, mille linee di lavorazione in Italia

Il sigillo con l'ultima installazione all'Apofruit. Nuovi stimoli dal mercato

Unitec, mille linee di lavorazione in Italia
E con l'ultima installazione fatta all'Apofruit sono mille. Mille impianti realizzati in Italia da quando Unitec ha iniziato la propria attività, quasi un secolo fa. Ieri al Macfrut la società di Lugo ha suggellato questo traguardo consegnando una targa ricordo al gruppo cooperativo: il presidente di Unitec Angelo Benedetti ha così omaggiato l'Apofruit, presente con il direttore generale Ernesto Fornari e con il direttore operativo Claudio Magnani. "Abbiamo un percorso da fare ancora molto interessante - ha detto Fornari - Ci servono aziende come Unitec, che pensano al futuro e danno un contributo molto importante nel presente".



Unitec continua a raccogliere ogni stimolo dal mercato per la progettazione di nuove soluzioni innovative e dopo aver assunto una rilevanza assoluta nel sorting dell’ortofrutta a livello mondiale, ora sta sviluppando la divisione UNI Robotics, specializzata in soluzioni robotiche intelligenti, al fine di ridurre i costi fissi e ottimizzare la manodopera nel processo di lavorazione attraverso l’impiego di robot antropomorfi e non, in grado di garantire un notevole aumento dell’efficienza e un incremento significativo della precisione e delicatezza nella manipolazione dei frutti e delle loro confezioni. Robot non solo per i magazzini, ma anche per i frutteti.
"Stiamo portando avanti un progetto importante per la raccolta robotica della frutta - ha svelato Benedetti - La raccolta meccanizzata vedrà soluzioni differenti in relazione al frutto da raccogliere. La robotica è una risposta a un problema che oggi abbiamo: la carenza di manodopera. Il lavoro manuale in campagna non è gradevole, così come i lavori ripetitivi e usuranti. I robot una volta programmati bene fanno sempre quelle operazioni con un livello di precisione elevato, senza stancarsi. Sono garanzia di affidabilità".



Grazie ai sistemi di sorting brevettati dedicati a oltre 45 tipologie di frutti, i clienti di Unitec, dislocati in oltre 65 Paesi dei 5 continenti, possono selezionare ogni anno un numero di frutti difficile anche solo da immaginare. Grazie alle 6.500 linee finora installate, infatti, vengono lavorati oltre 350 miliardi di frutti - che equivalgono a circa 40 frutti per ciascun abitante della Terra - classificando la qualità interna ed esterna al fine di confezionare i frutti simili tra loro in termini di caratteristiche organolettiche e di shelf life sulla base delle richieste del mercato. Un traguardo reso possibile da tanti piccoli passi realizzati nel corso di tanti anni al servizio delle tante imprese di ogni dimensione e caratteristiche in ogni parte del mondo.



Classificare correttamente i frutti non porta solo benefici in termini economici per produttori e distributori, oltre a soddisfazione per il consumatore, ma - con le soluzioni Unitec - le centrali ortofrutticole possono ridurre gli sprechi all’origine e dare una seconda vita ai frutti che non sono idonei al mercato del fresco, mediamente circa il 12% di quelli lavorati nelle oltre 45 specie su cui Unitec realizza impianti di sorting. Si tratta di circa 1 milione di tonnellate di prodotti non idonei al mercato del fresco all’anno che - per dare un’idea più concreta - corrispondono al valore dello spreco alimentare prodotto in un anno in Italia, che altrimenti finirebbe nelle discariche, come stima il Waste Watcher International Observatory.

Selezionare e trovare per ogni frutto la giusta collocazione è un atto di sostenibilità. E su questo versante la nuova sfida è capire cosa pensa il consumatore di tutto ciò che c'è dietro un prodotto ortofrutticolo. Unitec per questo ha creato una sinergia con Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market.



"Lo spreco alimentare domestico in Italia vale sette miliardi di euro all'anno - ha precisato il professore - E non tiene conto del costo dello smaltimento e del capitale naturale utilizzato. Calibrare e selezionare, così le soluzioni di Unitec danno un’opportunità a tutti i frutti. Ogni prodotto ortofrutticolo può avere una sua destinazione e se trova la corretta destinazione lo spreco poi diventa quello che vorremmo… Spreco Zero - conclude Segre - In questo abbiamo bisogno di tecnologia e di investire".

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